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13/12/2012 -

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COMUNE DI RAGUSA, SI TAGLIANO I SERVIZI MA SI ASSUME UN DIRIGENTE

Nonostante le rassicurazioni, la sforbiciata per far quadrare i conti a Palazzo dell’Aquila toccherà anche i soggetti deboli, ossia gli anziani raggiunti dall’assistenza domiciliare. Un taglio di un quarto delle ore. Lo ha deciso il dirigente ad interim Santi Distefano con una determina datata 10 dicembre. Una decisione, si legge nell’atto, conseguenziale alla richiesta del commissario straordinario di un piano di taglio delle spese “da effettuare con immediatezza in conseguenza della mancata approvazione da parte del consiglio comunale dell’aumento delle aliquote Imu”. I tagli avverranno secondo questo criterio: a tutti gli utenti che usufruiscono di un piano di intervento settimanale uguale o superiore a nove ore, lo stesso verrà ridotto a otto ore. Nessun taglio per chi ha un’assistenza di due ore a settimana. Per gli utenti che hanno un piano settimanale compreso tra due e otto ore verrà operata una riduzione del 25 per cento. Non è un taglio drastico, ma è un chiaro segnale di come a finire sotto la scure dei tagli possano essere anche i servizi alle fasce più deboli della popolazione, quali appunto i soggetti anziani e con difficoltà. Il giorno dopo la firma di questa delibera, un altro atto, questa volta a firma del commissario straordinario, Margherita Rizza, che rinnova l’incarico di dirigente ad Alessandro Licitra. Andrà ai Servizi sociali fino a quando lei sarà commissario. Ad interim ha anche deciso di affidargli il compito di curare il settore Risorse Umane, in questi mesi svolto da Francesco Lumiera. Una decisione, quella di richiamare Licitra, che a quanto pare non interferirà con la causa dinanzi al giudice del lavoro che lo stesso ha avviato per il mancato rinnovo dell’incarico al momento dell’insediamento della Rizza. I capitoli per liquidare le spettanze al dirigente, per il nuovo incarico, sono state individuate nella stessa determina. Di contro, però, non si sa fino a quando il taglio per l’assistenza agli anziani, che ovviamente si ripercuoterà anche nelle tasche degli operatori, sarà in vigore. Non ancora quantificato il risparmio per l’ente, ma la decisione – che utenti ed operatori già conoscono – ha creato allarme e preoccupazioni.

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