Ventitreesima edizione del “Presepe vivente Giarratana” organizzato dall’Amministrazione comunale. Il 26 e 30 dicembre e l’1 e 6 gennaio, a partire dalle 18, si rinnova l’appuntamento con uno degli scenari più suggestivi degli Iblei. L’antico quartiere del “Cuozzu” si rianima per fare da cornice alla scena della Natività. Uomini, donne e bambini portano costumi di un tempo, lavorano con strumenti ed attrezzi delle antiche arti scomparse, richiamando il passato di questa piccola grande cittadina. Rivive il tempo in cui coltivatori, casalinghe, artigiani e allevatori di bestiame seguivano il ritmo del giorno e della notte, e la loro vita si svolgeva tra la raccolta nei campi, le feste tradizionali e le antiche abitudini. La grotta della Natività è ricostruita sulla sommità dell’abitato antico, fra i ruderi del Castello dei Marchesi Settimo, noto in paese come “U Castieddu”, simbolo della cittadina montana. Novità di quest’anno l’abbinamento con il primo laboratorio del gusto e degustazione della porchetta. Un modo per esaltare le peculiarità paesaggistiche da un lato, la bontà dei prodotti locali dall’altro. “Siamo già al lavoro da giorni – dice il sindaco di Giarratana, Lino Giaquinta – perché vogliamo fare in modo di far rivivere a quanti verranno a trovarci un’atmosfera che si propone senz’altro come irripetibile”.