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24/12/2012 -

Politica/

PRIMARIE PD A RAGUSA Calabrese e Lacognata fanno un passo indietro

calabrese 2012“La direzione provinciale di oggi sancisce il momento di salute politica che vive il nostro partito”. Lo dice il segretario cittadino del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese, il quale sottolinea come “il Pd, oggi, sia l’unica forza politica che decide di affidare agli elettori, anche se su una base limitata, la scelta dei parlamentari nazionali da candidare, in un panorama politico che vede sempre più le segreterie dei partiti riferimento verticistico di scelte. La notevole quantità di uomini e donne che hanno presentato candidature costituisce una ricchezza oltre a fare emergere la voglia di contribuire alla crescita del Pd. Tuttavia, ancora una volta, emerge l’anomalia, a Ragusa, di un partito diviso che non è in grado di fare sintesi”. “Tre candidature maschili e tre femminili solo nella città capoluogo rivelano che, con un gruppo dirigente così frammentato, – continua Calabrese – si rischia ancora una volta di fare il gioco di chi, invece, seppur con mille diversità, riesce a fare sintesi su candidature unitarie”. Sono queste le motivazioni che, per senso di responsabilità, hanno convinto il segretario cittadino Giuseppe Calabrese e la coordinatrice Donne Pd, Giancarla Lacognata, a compiere un passo indietro “con l’obiettivo di avviare una sintesi che sfoci alla candidatura unitaria di un uomo e di una donna così come è accaduto nel resto della provincia. – continua il segretario cittadino del Pd – L’auspicio è che anche altri candidati della città rinuncino alla candidatura in modo tale da concentrare voti locali su un unico soggetto che agli occhi degli aventi diritto possa risultare vincente e non inneschi meccanismi centrifughi che spostino voti altrove. Il nostro partito, nei prossimi mesi, sarà impegnato non solo nelle elezioni nazionali ma anche in quelle amministrative e si adopererà per la scelta del candidato sindaco. Ma non dobbiamo dimenticare che ci saranno pure le elezioni provinciali, se si andrà al voto, oltre ai congressi provinciali e locali. Ogni dirigente che intende scommettersi potrà farlo nel contesto di una delle suddette competizioni, seguendo il suo naturale percorso politico anche sulla scorta delle esperienze accumulate”. L’appello finale di Calabrese è alla sintesi e alla maturità.

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