La protesta degli indigenti del Comune di Ragusa non è una novità. Dal mese di novembre la categoria vive grande tensione per gli annunciati tagli, che poi si sono concretizzati a dicembre, con la riduzione del 50 per cento dei loro sussidi. Ma dal gennaio 2013, la loro situazione dovrebbe peggiorare. Ancora nulla di certo, ma i sussidiati temono di perdere completamente ogni compenso e quindi di perdere tutte le ore di lavoro che svolgono per conto del Comune, eseguendo i servizi di manutenzione e custodia delle ville e dei bagni comunali. Ed è infatti la prima volta, nella storia dei servizi sociali del Comune capoluogo, che i “sussidiati” si organizzano in un sit-in chiedendo l’autorizzazione dalla Questura per mantenere un presidio permanente davanti a palazzo dell’Aquila. Da giovedì mattina alcuni di questi lavoratori presidiano il marciapiede di corso Italia, davanti al palazzo comunale. “Io resto qui ad oltranza, a scioperare di fame – dice Alessio Virzì, 32 anni, disoccupato, uno degli organizzatori del presidio, fra coloro i quali hanno richiesto le autorizzazioni ad occupare il marciapiede – e me ne vado da qui solo da morto. Abbiamo chiesto di montare una tenda, ma ci hanno negato l’autorizzazione”.