“Il 2012 è stato un anno molto difficile per l’economia vittoriese. Le microimprese del nostro territorio, da modello di prosperità sociale, sono diventate l’anello debole della nostra economia”. Inizia così l’analisi degli ultimi dodici mesi fatta dalla Cna di Vittoria con riferimento alla realtà locale. Il presidente Giuseppe Santocono e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio analizzano con la massima attenzione quello che è accaduto. “Una spinta significativa verso il baratro – spiegano – è arrivata dalla politica dell’accesso al credito adottata da tutti gli istituti bancari. Hanno smesso di sostenere le imprese e le famiglie. Il credito, quella voce nata come fattore di sviluppo e di copertura in piena sintonia con l’economia reale, solo nel 2012 è diminuito drasticamente. Sono aumentati del 25% i casi di rifiuto delle richieste di finanziamento. Eppure le banche (anche quelle locali) sono state salvate dallo Stato, più di una volta, con fondi pubblici, hanno ricevuto prestiti a
tassi bassissimi (1% e 0,75%) dalla Bce e hanno continuato a raccogliere risparmi.
Tutta questa massa di denaro, in quota parte arrivata anche da noi, che fine ha fatto? Come mai – chiedono i rappresentanti della Cna – non è stata reinvestita sul territorio? Di fatto è stata bloccata l’economia”.