“Chi sono i veri poveri? Sono queste donne che da dieci giorni vivono per strada, gli uomini che la notte dormono su questo marciapiede, i nostri figli, i bambini che vengono ogni pomeriggio a giocare qui al freddo, senza giocattoli o tv”. Carmela Greco risponde così al Commissario straordinario Margherita Rizza. Il funzionario della Regione venerdì sera, per la prima volta dall’inizio del presidio, è andata a parlare con gli indigenti, nel luogo della loro protesta, il marciapiede di corso Italia, davanti al palazzo del Comune. “Abbiamo apprezzato il fatto che finalmente sia venuta qui ad incontrarci”, dicevano ieri le donne del presidio. Venerdì il commissario, sia nell’incontro con i capigruppo consiliari che nella riunione con i rappresentanti delle cooperative di tipo B, ha confermato la volontà dell’amministrazione locale di avviare un controllo a tappeto nel settore dei Servizi sociali, tramite il sistema del bando per accedere ai sussidi. Gli indigenti, che protestano da dieci giorni con un presidio permanente, non discutono d’altro che di questa “operazione trasparenza”. “Siamo perfettamente d’accordo – dice Natalina – ben vengano i controlli. Noi per primi, che vivevamo del lavoro con il sussidio, vogliamo che vengano aiutate le persone che hanno davvero bisogno e non i falsi poveri”. Gli ex sussidiati raccontano tanti aneddoti a proposito dei falsi poveri. “Ci sono persone che ricevevano doppi sussidi, marito e moglie, o conviventi che vivevano in case separate – raccontano gli indigenti – o addirittura c’è chi ha pensioni e aveva pure il sussidio, c’è chi fa il lavoro nero, oppure chi ha una casa comunale confinante con un’altra casa comunale, e quando la famiglia che viveva nell’altro alloggio ha sgomberato, ha abbattuto il muro che la divideva dall’altro appartamento e si è fatto una bella casa grande”. Insomma c’è chi ha approfittato. “D’altronde c’è chi se ne approfitta sempre – dice Davide Di Martino – pensate che ad ora di pranzo e di cena, quando ci portano il cibo, qualcuno viene a mangiare qui sul marciapiede”. Ieri mattina l’imprenditore Giacomo Passariello ha raccolto i nominativi di tutti gli ex sussidiati che hanno dato disponibilità a far parte della cooperativa per installare gli impianti fotovoltaici. “Anche io mi sono iscritta – dice Loredana Matarazzo – la gente deve capire che noi siamo pronti a fare qualunque lavoro, anche un lavoro che non abbiamo mai fatto. Io ho un figlio di 19 anni, che va al quarto anno di scuola superiore, ma è maggiorenne. Sono separata e il mio ex marito non dà nulla per il mantenimento di mio figlio. Se fanno una graduatoria sono fuori, perché mio figlio non è minorenne “.
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