La procura della Repubblica vuole vederci chiaro sulle costruzioni in zona agricola. Il procuratore capo, Carmelo Petralia, ha già individuato un esperto paesaggistica, un tecnico di grande competenza, al quale a breve affiderà un incarico per una valutazione complessiva della materia. Il nome non viene ancora reso noto, ma il procuratore assicura che si tratta di una personalità di indubbia competenza. “L’esperto – spiega Petralia – avrà il compito di valutare la compatibilità di ciò che si sta costruendo e delle autorizzazioni concesse con il territorio”. Un’iniziativa sperimentale, che ha come scopo quello di vigilare sulla tutela del territorio. In procura ci sono diversi fascicoli che riguardano presunti abusi edilizi. Tante le segnalazioni inoltrate dagli ambientalisti. Ed il compito del consulente sarà proprio quello di dare indicazioni tecniche alla procura. Una buona intuizione per rispondere ad una crescente richiesta di tutela delle zone agricole contro un rischio, come denunciato da Legambiente, di speculazione edilizia. Ed intanto l’ingegnere Michele Scarpulla, dirigente di Palazzo dell’Aquila che da qualche settimana ha avuto anche il settore dell’edilizia privata, fa sapere che sono al momento sospese tutte le richieste di concessione di abitazioni in zona agricola. “Sto predisponendo un atto da presentare al consiglio comunale – spiega Scarpulla – per un definitivo chiarimento sulle norme di attuazione del Piano regolatore che riguardano appunto le zone di verde agricolo”. Una sorta di “interpretazione autentica” che il consiglio comunale dovrà fornire. Solo dopo l’approvazione di questo atto si procederà ad analizzare la altre pratiche. Un aspetto sarà previsto in questa interpretazione, e riguarderà l’obbligo di cura del fondo. L’interpretazione del consiglio, sostituirà il cosiddetto “Lodo Torrieri”, ossia quei criteri che venivano seguiti per il rilascio delle concessioni in zona agricola. Gli uffici stanno intanto smaltendo l’enorme mole di lavoro pendente per quanto riguarda le pratiche edilizie. Su circa trecento del 2012, ne erano state esaminate solo settanta o poco meno. “Adesso – spiega Scarpulla – stiamo prendendo in esame quelle presentate tra marzo e aprile dello scorso anno. Quelle relative alle zone agricole, ripeto, sono al momento tutte bloccate in attesa del passaggio in consiglio comunale”.