E’ durata un mese l’avventura palermitana di Territorio. Nato a dicembre, morto a gennaio. Una storia brevissima, corta come il non pensiero del movimento. La grande burla non ha retto l’urto con la realtà e Nello Dipasquale -che di sopravvivenza è maestro- ha liquidato tutto in poche ore. E’ andato con Crocetta – dopo che lo aveva tradito all’indomani dell’elezione per l’ingordigia di farsi il “suo” gruppo nonostante fosse stato eletto nella lista del Presidente – si è arruolato infischiandosene dello sbigottimento che poteva creare nei poveri creduloni che avevano abbracciato ‘sto Territorio confezionato su misura addosso per consentirgli di presentarsi come futuro onorevole schifiato dalla vecchia politica. Cosa è successo a Palermo? Una cosa semplice che purtroppo conferma la “babbania” dei ragusani: si fici canusciri subito, subito, ma lì lo hanno inquadrato e recintato. Prima che lo sfiduciassero ha preferito giocare d’anticipo e ha optato per il rompete le righe. In realtà i suoi quattro deputati non lo reggevano più ed erano già pronti con la valigia in mano e dichiarazioni di fuoco dopo una serie di dissapori e malumori. Crocetta poi, che le situazioni difficili se li sbriga con piglio gelese, aveva già in mano il cartellino di sputtanamento, e si era ampiamente espresso sulla stampa regionale quando il nostro era sparito per settimane. Ha capito che l’aria che tirava non era quella tanto amata dei servi ragusani, e ha cambiato rotta. Salvo Andò, uomo capace, distinto, colto, è rimasto basito – lo ha detto testualmente – dalla scelta di Nello Dipasquale definita “incomprensibile”. Manco una telefonata gli ha fatto all’ex ministro. E pensare che il professore se l’era portato dietro in incontri e conferenze forse per ripulirlo dalla rozzezza strapaesana in cui è avvolto. Potrebbe anche darsi che questo tour di crescita intellettuale gli abbia rotto le balle all’onorevole che è riapparso a Ragusa con i vecchi panni da rais. Davanti a decine di persone al centro studi Feliciano Rossitto è sbottato contro un consigliere comunale del Pd: – Lei non sarà mai alla mia altezza! Se non c’ha potutu Andò a dargli n’affinata, a chi spetterà l’arduo compito di insegnargli, ora che è comunista a tutti gli effetti, che l’umanità è fatta di simili e pari? E’ inutile, la parte del compagno gli viene difficile. Infatti qualche giorno addietro ha impartito alle bassezze di quelli di Territorio la linea per le politiche. Alla Camera votate chi vi pare, al Senato Crocetta – anche perché aveva annunciato che forse in lista ci sarebbe stato lui, Sua Altezza. Giorni orribili; deve puntare tutto sulla velocità, rimarcare la fedeltà al Presidente e sperare che nessuno ricordi la linea di ieri: siamo equidistanti sia dalla destra sia dalla sinistra e sappiamo però che il nostro compito è portare l’autenticità e l’identità di Territorio all’Ars. Com’è finito Territorio? Nel peggiore dei modi, con la diffida. Nello Dipasquale ha dichiarato: “Il Movimento per il Territorio sono io e diffiderò chi intenda usarne il nome”. E’ chiaro che lo scioglimento del gruppo non è stato per niente pacifico, e che l’onorevole rais teme qualche fastidiosa conseguenza. Comunque vada, l’immagine se l’è bella e fottuta in tre mesi. Che gli importa? Lui è magliaro dentro, sa sempre come vendere ogni tipo di merce. Ora, fra l’altro, è avvantaggiato: c’ha il megafono. P.S.: Nel frattempo, si è saputo che Nello Dipasquale è stato ufficialmente sfiduciato con una lettera da parte dei deputati di Territorio, on. Alice Anselmo, on. Marcello Greco, on. Salvatore Lo Giudice, on. Gianfranco Vullo.
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