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05/02/2013 -

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ACQUA, LETAME E FIORI

fioriCi vorrebbe Walter Veltroni, che adora trivellare pozzi nel continente nero: “Dai un centesimo, sostieni anche tu il diritto all’acqua potabile per la povera popolazione di Ragusa”. E’ un trionfo. Possono mettere i cartelli all’aeroporto di Comiso: Benvenuti, questa è la prima Africa. Che fine ha fatto l’effervescenza del modello Ragusa? E’ andata in vacca, letteralmente. La bella notizia, però, c’è, e viene dai massari che nonostante tutta la merda messa in rete, son sempre fior di lavoratori, e avendo il cervello fino sanno che la questione è vitale: si deve cambiare rotta. Sapete con chi si sono incontrati i massari? Con Legambiente. Vogliono conoscere, vedere se si può continuare a lavorare e guadagnare senza rischi, insomma sono disponibili a diventare contemporanei prima che subentri la morte. E’ un atto di straordinaria lucidità, di encomiabile umiltà, di coraggio. Doveva essere il Comune, quello di Nello Dipasquale, quello di Giovanni Cosentini che reggeva lo sviluppo economico, a salvaguardare la nostra salute e le aziende zootecniche; non l’hanno voluto fare, si sono fermati al lato pittoresco della campagna ragusana, alla ricchezza individuale, all’ottusità rurale. Ve li ricordate gli incontri elettorali con l’ex sindaco nelle grandi aziende? La mangiata di ricotta, il massaro rubizzo con la giacchetta pesante che offriva il bicchiere di vino, parlava poco e ripeteva il mantra inoffensivo “Nello è un amico”. E’ cambiato tutto, ora si fa sul serio, c’è di mezzo la vita, e quando il gioco si fa duro ci vuole la competenza, lo studio, la ricerca, ora si cerca Legambiente. E’ un segnale di speranza questo incontro. Buona volontà, intelligenza, legalità. Come sarebbe bello tornare a credere a quella strofa di De Andrè: dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.


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