Presidii lungo le arterie extraurbane con un volantinaggio sulla statale “ragusana”. Il movimento dei Forconi ha preannunciato tre giorni di manifestazioni, dall’11 al 13 marzo, con un concentramento di uomini e mezzi. “Siamo preoccupati sulle ripercussioni che potrà avere l’intero indotto – spiega Guglielmo Occhipinti, portavoce del movimento degli agricoltori -; bloccare la commercializzazione dei prodotti in piena campagna agraria vuol dire danneggiare l’economia di tante piccole aziende che, in questo momento, fanno fatica. Comprendiamo le ragioni della protesta ma non condividiamo il metodo adottato. Abbiamo il timore che anche questa volta si vuole creare caos senza avere un interlocutore certo che dovrebbe essere il governo nazionale”. La piattoforma di richieste del movimento dei Forconi al nuovo governo regionale non ha avuto risposte a partire dalla fiscalità di vantaggio, al blocco delle cartelle esattoriali per le aziende agricole, e infine alla defiscalizzazione del gasolio agricolo. “Siamo oramai allo stremo – dice Peppe Russotto, componente del movimento dei Forconi a Santa Croce – e la classe politica è totalmente assente dai reali problemi del territorio. La scorsa settimana un nutrito gruppo di concittadini voleva occupare il municipio di Santa Croce in segno di protesta per l’incapacità dell’amministrazione ad ascoltare le istanze delle categorie più deboli”. Il leader del movimento Mariano Ferro aggiunge. “L’11 marzo bloccheremo la Sicilia e probabilmente anche l’Italia intera. Sono tante le associazioni che condividono le ragioni della nostra protesta e che sono stanche dei politici e delle loro false promesse. Questa volta non commetteremo gli stessi errori di un anno fa. Ci fermeremo soltanto se il prossimo governo interverrà sul sistema di riscossione delle tasse e metterà in pratica – dice Mariano Ferro dei Forconi – provvedimenti concreti a sostegno dell’economia del Paese”.
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