Un cambio di destinazione d’uso che di certo non è passato inosservato. L’ex casa famiglia Don Gnocchi sarà utilizzata come uffici comunali per contenere le spese di affitto che il Comune paga in altri immobili. Da qui la presa di posizione del segretario del movimento “Tutti per Santa Croce”, Piero Mandarà. “Il sindaco vuole privare la comunità dell’unica struttura adibita a scopi sociali – dice Mandarà -. E’ impensabile che per risparmiare sui costi dell’affitto, di alcuni locali, sia inibita la possibilità di un utilizzo della casa famiglia. Il risparmio dei costi della pubblica amministrazione deve essere attuato riducendo il numero delle macrostrutture dipartimentali, da 5 a 3 nel caso di Santa Croce, come hanno fatto altri enti riducendo il numero e l’indennità dei dirigenti; eliminando le posizioni organizzative ormai inutili – aggiunge Mandarà – razionalizzando l’utilizzo delle risorse umane e dei beni di servizio, eliminando il pagamento delle incentivazioni a pioggia del personale. Sembra strano il silenzio dei gruppi di opposizione su una vicenda, legata ai servizi sociali, così importante”. I gruppi di minoranza, in consiglio comunale, non le mandano di certo a dire. “Sulla vicenda casa Don Gnocchi – spiega Luca Agnello, consigliere comunale della lista civica Noi Ci Crediamo – abbiamo già presentato un’interrogazione in merito. Se Piero Mandarà lamenta l’assenza dell’attività dei consiglieri – ha dichiarato ancora Agnello -, anzichè lanciare comunicati, utilizzi gli strumenti di partecipazione popolare che lo statuto comunale mette a disposizione dei cittadini. Ci stupiamo che un ormai ex amministratore navigato come lui non abbia ancora preso in considerazione questa importante quanto efficace soluzione”. “Apprezziamo lo sforzo dell’ex assessore Mandarà – aggiunge il consigliere di minoranza Gaetano Pernice ma vorremmo capire, in modo semplice, come intervenire sulle posizioni organizzative e sul numero dei dirigenti. Ci dica da dove iniziare visto e considerato che Piero Mandarà ha ricoperto la carica di amministratore e conosce bene la realtà”.
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