La Nuova Kamarinense, la società di calcio che disputa il campionato di prima categoria, si lecca le ferite dopo il furto di soldi ed effetti personali all’interno dello spogliatoio dello stadio comunale. Un furto studiato nei dettagli, effettuato mentre i giocatori, causa maltempo, si allenavano a cinquecento metri di distanza all’interno della tensostruttura. La porta dello spogliatoio dello stadio “Kennedy”, rimasto incostudito per 2 ore, è stata forzata. “E’ un danno all’immagine della nostra comunità; – spiega Giansalvo Allù, dirigente della Kamarinense – ci sono tanti ragazzi che provengono dai comuni limitrofi per praticare attività sportiva a titolo gratuito. Siamo amareggiati e preoccupati perché la situazione della sicurezza in città è fuori controllo. Dopo i furti nelle aziende agricole e in paese, adesso hanno preso di mira anche gli impianti sportivi”. Allù chiede all’amminitrazione comunale di accelerare l’iter per il progetto di videosorveglianza in città. “Serve intensificare i controlli del territorio urbano – aggiunge – e nelle aree immediatamente limitrofe. I cittadini non possono continuare a subire furti e quant’altro”. Il presidente della Nuova kamarinense, Giovanni di Bari, parla di episodi inquietanti. “Siamo in balia di gente senza scrupoli – spiega il massimo dirigente della Kamarinense – che ha approfittato del maltempo per rovistare all’interno dello spogliatoio dei ragazzi. Stiamo valutando il da farsi e non è da escludere la sospensione delle attività sportive in segno di protesta. Un gesto forte ma doveroso nei confronti dei nostri ragazzi – aggiunge Giovanni Di Bari – che con grande spirito di servizio e di attaccamento alla nostra società vengono ad allenarsi in condizioni meteo proibitive. Ci sentiamo moralmente responsabili di quello che è successo l’altra sera”.
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