Dal santuario di Gulfi in piazza Duomo a Chiaramonte di corsa e portando sulle spalle la vara con la Madonna. Domenica mattina si è rinnovata l’antica tradizione che lega devotamente i chiara montani alla Madonna di Gulfi. Un percorso lungo quattro chilometri in salita affrontato velocemente e a tratti di corsa dai portatori della vara con la Regina e Patrona del paesino montano. Sin dalle prime ore del mattino di domenica, al santuario di Gulfi, è iniziato il pellegrinaggio dei devoti. Poi, dopo la Messa celebrata da padre Giuseppe Burrafato, il via alla processione lungo i tornanti della strada provinciale 7, che collega il santuario a piazza Duomo a Chiaramonte. Come da tradizione, il simulacro ha raggiunto piazza Duomo in un’ora. La “salita” è stata vissuta per la prima volta dai sacerdoti, il neo rettore del Santuario di Gulfi, don Burrafato, e il vice parroco della Chiesa Madre, don Riccardo Bocchieri, accompagnati dal vicario foraneo di Chiaramonte, don Nicola Iudica. In piazza Duomo, all’arrivo del simulacro, la folla presente ha fatto partire un lungo, sentito e scrosciante applauso. Quindi, i portatori, dopo il benvenuto alla Madonna da parte del parroco della chiesa madre, l’arciprete Giovanni Nobile, hanno effettuato con la vara una decina di ingressi ed uscite dalla navata centrale del tempio, sospinti dall’applauso dei fedeli. Subito dopo, il saluto alla Madonna fatto dal predicatore padre Giuseppe Damigella dell’Ordine domenicano e la Santa Messa presieduta dal parroco della chiesa madre. Lunedì sarà la “Giornata dei trappitari”: alle 9,30, la Messa sarà presieduta da don Giuseppe Raimondi; alle 11, a presiedere la funzione religiosa sarà don Marco Diaria con l’animazione di francescani e carmelitani; alle 19, la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal predicatore, padre Damigella, con l’esposizione del Santissimo Sacramento; alle 21, l’esecuzione dell’ultima parte del terzo atto dell’Azione sacra a Maria Santissima di Gulfi, meglio conosciuta come “La Greca”, composta dal maestro Corsini, nella sua versione per banda a cura del corpo bandistico “Cutello”, diretto dal maestro Paolo Scollo.
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