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23/04/2013 -

Cronaca/

OPERAZIONE MARE NOSTRUM INTERCETTATA NAVE TURCA CON A BORDO UNA TONNELLATA DI HASHISH

sequestro droga naveSequestrata dalla Procura della Repubblica di Modica una nave turca in acque internazionali del Mar Mediterraneo dalla Guardia di Finanza con una tonnellata di hashish stipata all’interno della stiva. Parte dell’equipaggio, cinque persone di nazionalità turca ed un egiziano, è stata tratta in arresto e assicurata alla giustizia italiana. Si è trattato di un’operazione sensazionale che ha visto in opera le componenti aeree, navali e terrestri della Guardia di Finanza. Nella notte tra sabato e domenica è stata intercettata in acque internazionali questa motonave battente bandiera turca, proveniente dal Marocco e destinata in Libia, già da tempo sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri. Dopo aver ottenuto le prescritte autorizzazioni dalle autorità turche, così come previsto dalla Convenzione di Vienna delle Nazioni Unite contro il traffico internazionale di stupefacenti, è stato intimato l’alt senza, tuttavia, che lo stesso venisse ottemperato. La motonave continuava la sua corsa mentre alcuni componenti dell’equipaggio lanciavano in mare sacchi di juta risultati successivamente essere confezioni di stupefacenti. Il lancio a mare della droga è stato interrotto perchè si è scelto di sparare colpi d’avvertimento. Abbordata la nave, i militari procedevano alla perquisizione trovando kg. 855,872 di hashish confezionato in 908 panetti complessivi; alcuni da un chilo, altri da mezzo chilo e ancora da 250 grammi. Le operazioni, coordinate dai magistrati di Modica, Francesco Puleio e Gaetano Scollo, sono state completate al porto di Pozzallo. La droga, se immessa nel mercato, avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali alcuni milioni di euro. Gli arrestati si trovano nel carcere di Modica con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, mentre il resto dell’equipanave1ggio, 4 giovani marinai egiziani provenienti da una scuola nautica di Alessandria, si è dimostrato estraneo ai fatti ed è stato accompagnato presso l’ambasciata d’Egitto a Roma per poi essere riportato a casa. Decisiva è stata anche l’intercettazione di una comunicazione radio.

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