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03/06/2013 -

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MEDAGLIE D’ONORE AI CITTADINI ITALIANI DEPORTATI ED INTERNATI NEI LAGER NAZISTI

bandiera italianaIn occasione della Festa della Repubblica il Prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, ha insignito della medaglia d’onore due cittadini iblei: Salvatore Lucchesi di Vittoria e Rosario Nicastro di Scicli. L’avvocato Lucchesi, vivente e residente a Vittoria, era ufficiale degli Alpini della Divisione Julia. Nella primavera del 1944 viene catturato a Udine dalla S.D. (Sicherheits dienst – il Servizio Segreto delle SS) che lo sottopone a tortura. Successivamente viene deportato a Dachau, il primo campo di concentramento nazista, situato a circa 16 km a nord-ovest di Monaco di Baviera, aperto su iniziativa di Himmler, dopo la presa del potere di Hitler. Liberato dai soldati americani, nella primavera del 1945, viene finalmente rimpatriato. Sposatosi e padre di due figlie, Graziella e Luciana, dopo la guerra riesce a laurearsi in Giurisprudenza, occupandosi nella vita dell’amministrazione della proprietà della famiglia. L’altro insignito, anch’egli vivente, è il signor Rosario Nicastro residente a Scicli. Facente parte della Divisione Pasubio del Battaglione Valchiampa partecipa alla guerra del 1943-1945, combattendo contro i nazisti per la liberazione del nostro Paese. Durante un’operazione militare viene catturato, unitamente ad altri commilitoni, nei dintorni della città di Verona e rinchiuso nel carcere di Rovereto. A seguito del bombardamento della città viene trasferito nel campo di transizione (poi campo di concentramento) di Bolzano, comprendente diversi capannoni, dove i prigionieri venivano ammassati a seconda delle ideologie, delle etnie e delle religioni. Vi era a Bolzano anche uno specifico fabbricato adibito alle torture, adeguatamente attrezzato di forno crematorio e camera a gas. Ogni mattina, sotto la stretta sorveglianza delle SS, insieme ad altri prigionieri, Nicastro veniva portato a lavorare in un magazzino dove, senza sosta, era costretto a scaricare e sistemare quanto i soldati nazisti riuscivano a razziare sul territorio nazionale. La sera veniva ricondotto al campo unitamente ai sopravvissuti della giornata, i quali erano spesso costretti a litigare tra loro per un po’ di acqua e alcune bucce di patate. Le atrocità e le violenze di quei giorni rimarranno impresse, indelebili, nei ricordi della vita di Salvatore Lucchesi e Rosario Nicastro. Per non dimenticare, per dare alle nuove generazioni la possibilità della memoria e di un giudizio netto sulle atrocità del nazifascismo, la Repubblica onora questi nostri concittadini.

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