Nella tarda serata di giovedì, le Volanti del Commissariato di Vittoria e una pattuglia di Polizia Stradale del Distaccamento di Vittoria, coordinate dalla sala operativa della Questura di Ragusa sono intervenute a Comiso dove era stata segnalata una lite che avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze. Un uomo di 38 anni, Vincenzo Argentino, comisano, in atto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, si era recato in casa della sorella, armato di coltello e dalla strada minacciava i congiunti di morte. L’uomo era ai domiciliari poiché nel mese di gennaio scorso aveva già attentato alla vita di un congiunto. I gravi fatti si erano verificati in via San Biagio a Comiso, in pieno centro cittadino. La vittima era stata colpita in più parti del corpo con un coltello, riportando gravi lesioni. In quell’occasione era stato tratto in arresto per il reato di tentato omicidio. All’esito del giudizio di primo grado, nell’aprile scorso era stato condannato alla pena di anni 3 e mesi 2 di reclusione, scarcerato e posto agli arresti domiciliari. Era in questa situazione processuale e giudiziaria che si trovava giovedì sera, quando colto da un ennesimo raptus di rabbia si è armato di coltello (lungo complessivamente 23 cm con lama di 15), è uscito dalla sua abitazione, evadendo pertanto dagli arresti domiciliari, si è recato sotto casa della sorella ed ha minacciato di morte lei e gli altri familiari conviventi. La tempestiva segnalazione giunta al 113 ha consentito alla Centrale Operativa della Questura di indirizzare su Comiso gli equipaggi di Vittoria, più vicini al luogo dell’evento poiché il Commissariato di Comiso aveva la Volante impegnata su Santa Croce Camerina. Gli agenti giunti sul posto e ricostruiti i fatti si sono messi alla ricerca del 38enne che si era da poco allontanato. Dopo averlo rintracciato hanno pure recuperato l’arma che aveva utilizzato per rafforzare le minacce. Adesso si trova in carcere.