Quando la docente è entrata in segreteria, dove era passata per firmare alcune “carte”, ha preso la sua pistola e le ha sparato contro. Almeno cinque proiettili. Un sesto sarebbe stato deviato per l’intervento di un collaboratore scolastico. La donna è stata portata in ospedale, ma lì è morta per le gravissime ferite riportate. E’ accaduto sabato mattina, a Vittoria, intorno alle 10.30, all’Istituto comprensivo “Pappalardo”. La vittima è Gianna Nobile, insegnante di religione, diplomatasi all’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Istituto teologico ibleo, che si trova a Ragusa, al Vescovado. A sparare contro la donna è stato un bidello dello stesso Istituto scolastico Salvatore Lo Presti, 69 anni, che sarebbe andato in pensione a fine mese. L’uomo è stato subito arrestato. Si sta cercando di capire adesso il motivo di tale folle gesto. “Tra il bidello e l’insegnante, spiega la vicaria della scuola, Giovannella Mallia, c’era stata qualche discussione in passato, ma cose normali d’Istituto. Che la cosa potesse degenerare non era ipotizzabile”. L’uomo, come riferisce la Polizia, avrebbe dichiarato di essersi invaghito della professoressa, ma il suo sentimento non veniva corrisposto. Durante l’interrogatorio ha avuto un malore ed è stato portato in ospedale. Dopo è stato portato nel carcere di Ragusa. L’accusa è di omicidio volontario. Il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, ha espresso “tutto il suo rammarico per un episodio di inspiegabile violenza che ha sconvolto l’intera città. Ancora una volta ci tocca assistere a fatti criminosi che ci rattristano profondamente e scuotono le nostre coscienze”. Anche il Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha voluto unirsi al dolore della famiglia e della città con una telefonata al primo cittadino”. L’assessore alla Pubblica istruzione, Piero Gurrieri, ha dichiarato: “l’amministrazione, sapendo di interpretare i sentimenti di una intera città incredula e sconvolta da questa ennesima ed inspiegabile tragedia, si stringe intorno ai familiari, alla comunità scolastica, ai colleghi e ai ragazzi che conobbero ed apprezzarono la professoressa Nobile per le sue doti umane e professionali”. Il gravissimo episodio ha duramente colpito anche la comunità ecclesiale. La notizia è stata comunicata al vescovo, Paolo Urso, mentre si trovava ad un incontro regionale a Caltanissetta, essendo delegato dei Vescovi siciliani per l’edilizia di Culto ed i Beni Culturali. Il presule ha espresso profonda vicinanza al dolore della famiglia della docente di religione e nelle prossime ore si recherà a far visita ai congiunti per dar loro conforto e per pregare. “Credo sia importante fare un momento di riflessione su questi fatti. Anche perché la facilità con cui si ripetono gesti di questo tipo fa pensare che ci sono delle situazioni che inquietano la coscienza delle persone. Dovremmo riflettere quali idee stiamo trasmettendo sul valore della vita, se diventa un bene che si può togliere così facilmente. Dobbiamo veramente pensare a quale educazione stiamo dando alle persone, cosa sta esplodendo nella nostra società. Cercare di capire a fondo se ci sono disagi che vanno al di là della semplice situazione economica. Dobbiamo stimolare una riflessione sul tipo di attenzione che abbiamo nei confronti delle persone, per intuire se ci sono questi disagi che possono portare a fatti del genere”.