Mille fiaccole, la sera del 29 giugno, hanno dato un tocco di bellezza e di calore alle principali vie del centro storico di Modica, attraversate dalla processione e dal gruppo statuario di San Pietro e il paralitico, che ha raggiunto per la prima volta, dopo tanti anni, anche via Vittorio Veneto, viale Medaglie d’oro e via Marchesa Tedeschi. All’uscita del santo, l’inno di San Pietro cantato con l’accompagnamento della banda musicale e le lanterne volanti che salivano in alto, quasi a congiungere cielo e terra. Una sobrietà, quella voluta dalla parrocchia, che si è trasformata in carità. Quanto si è risparmiato, infatti, con le illuminazioni (sostituite dalle mille fiaccole) sarà devoluto per le famiglie ed i piccoli commercianti colpiti della crisi e per le tre case di pronta accoglienza nel Portico di Betsaida. Prima della processione, nel duomo gremito di fedeli, era stata celebrata la Messa presieduta dal vicario generale don Angelo Giurdanella. Durante la processione, vi sono state quattro soste di preghiera, nel ricordo dei testimoni che hanno accompagnato la festa di quest’anno. A San Francesco la Cava, nella memoria di Nino Baglieri, si sono ricordati tutti gli anziani e gli ammalati e si è pregato perché non siano lasciati soli, perché con la visita la comunità assicuri presenza e consolazione. Davanti all’edicola in Corso Umberto con la statua in pietra di San Pietro, di recente restaurata, si è ricordato papa Giovanni XXIII ed il Concilio ed è stato riletto il suo discorso alla luna, al termine del quale invitava a dare una carezza ai bambini e a dare una parola di conforto agli ammalati. In piazza Matteotti si è pregato per i giovani e per la città con le parole di don Tonino Bello. Davanti alla chiesa di Santa Maria, si è ricordato come le parrocchie si stanno impegnando a collaborare per meglio incarnare il Vangelo nella città ed essere veramente case di Dio tra le case degli uomini. Si è fatta memoria in particolare di don Pino Puglisi.
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