Una lotta impari. Nonostante la presenza di reti metalliche e barriere di protezione dei vigneti e delle colture a pieno campo in contrada Mazzaronello e Trapetazzo nei dintorni di Chiaramonte, i conigli selvatici fanno razzia di tutti i prodotti agricoli. Questi roditori di grossa taglia hanno distrutto un migliaio di ettari di colture. In un’azienda agricola i danni stimati ammontano ad oltre 100 mila euro. Nella lista nera, oltre ai conigli selvatici ci sono anche le istrici e qualche capra che stanno devastando i campi della zona. “Hanno scavato migliaia e migliaia di tane – spiegano gli agricoltori – e al calar della sera escono fuori rosicchiando tutto. Parte dei nostri vigneti non esistono più perché questi animali hanno rosicchiato gli arbusti e mangiato i chicchi verdi distruggendo praticamente il raccolto. Non sappiano come fare nonostante tutti gli accorgimenti presi. Le nostre richieste sono state innumerevoli all’azienda faunistica venatoria – aggiungono i produttori – ma la situazione oramai è fuori controllo”. Percorrendo le contrade rurali, da Chiaramonte a Comiso, fino ad Acate, si ha il termometro della situazione. Un collina, in contrada Capo Scula, è stata letteralmente trasformata in terreno formato da una miriade di buchi, tutti scavati dai conigli con grande perizia. I roditori sono ritenuti il nemico più pericoloso dagli operatori delle contrade colpite dal fenomeno. “La situazione è sfuggita dal controllo da parte dell’Azienda faunistica e chiederemo attraverso i nostri legali – sostengono gli agricoltori che stanno anche facendo una petizione – un maxi risarcimento danni”. Le organizzazioni agricole sono pronte a dare il proprio sostegno agli imprenditori del settore.