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22/07/2013 -

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MOVIDA E POLEMICHE A MARINA DI RAGUSA

Biciclette a MarinaE’ polemica all’indomani della chiusura di un bar di Marina di Ragusa per quindici giorni. Qualcuno ha postato su facebook le foto che riportano lo sfogo di chi non ha gradito l’intervento del sindaco. Un foglietto scritto a mano ed attaccato, pare, nella vetrata del bar sanzionato. Tuttavia quasi tutti gli utenti della rete commentano a favore del provvedimento amministrativo. Unanimi gli interventi, che plaudono all’ordinanza del sindaco: “Le leggi vanno rispettate”. Nell’ordinanza del sindaco i fatti vengono esposti in modo ampio. In particolare si fa riferimento alla richiesta della Questura, avanzata il 17 luglio, di emanare un provvedimento “sanzionatorio – interdittivo temporaneo ed urgente” nei confronti dell’esercizio pubblico. Ma ci sono anche altre comunicazioni della Questura e della Polizia municipale dei giorni scorsi, comunicazioni che si sommano – si legge sempre nel documento firmato dal primo cittadino – a quelle relative anche allo scorso anno, sempre per violazioni da parte del titolare del pubblico esercizio. Quello del sindaco, quindi, era un atto praticamente dovuto proprio a seguito della richiesta avanzata dalla Questura. Ma i problemi dell’estate non riguardano solo la “movida”. Si parla anche di spiagge non accessibili ai portatori di handicap. La denuncia viene da Antonio Firullo della Federazione imprese balneari. Firullo denuncia “la mancata applicazione sulle spiagge della nostra provincia della norma che garantisce l’abbattimento delle barriere architettoniche per le persone diversamente abili. Nei fatti appare abbastanza evidente come gli Enti comunali a tutt’oggi sono inadempienti agli obblighi imposti dalla legge”. Ed aggiunge: “Nelle spiagge ragusane come in tutta la Sicilia, per fortuna, l’accesso e la sosta dei disabili così come il primo soccorso, il salvataggio ed i servizi igienici, sono garantiti solo ed esclusivamente grazie alle strutture balneari che, comunque, sono in obbligo concessorio. Servizi per la libera fruizione dei bagnanti che, invece, avrebbero dovuto essere garantiti anche dagli Enti locali come per i disabili con percorsi e pedane di sosta fino alla battigia”.

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