Dalla questione del mancato pagamento di 1,5 milioni di euro per i lavori all’autoporto di Vittoria, alle lentezze degli Enti previdenziali ed assicurativi nel rilascio del Durc, un vero calvario per le imprese. “Non se ne può più! Le imprese stanno finanziando con le proprie risorse economiche le opere pubbliche degli enti ed hanno oramai raschiato il fondo del barile per ottemperare agli obblighi di contratti e leggi e per mantenere l’occupazione. Il caso dell’autoporto di Vittoria è il più eclatante: la regione Sicilia modifica il metodo di pagamento e dall’oggi all’indomani blocca i pagamenti rinviandoli, se tutto andrà bene, a dopo il 5 agosto. Nell’attesa, l’impresa ha dovuto pagare i fornitori, le maestranze, l’Inps, l’Inail, la Cassa Edile, le imposte e tasse, svuotando i propri fondi, indebitandosi con le banche e sperare che prima delle ferie riesca ad incassare lo stato di avanzamento dei lavori”. Il Presidente dei Costruttori Caggia continua: “Se la Regione, dal canto suo, sembra remare contro, dall’altro canto assistiamo inermi ai tempi biblici nel rilascio delle certificazioni Durc da parte degli enti previdenziali ed assicurativi i quali, spesso, aspettano lo scadere dei 30 giorni dalla richiesta per interrompere l’iter e chiedere ulteriori informazioni, causando, così, lo slittamento dei pagamenti dovuti. Non siamo disposti – dice il presidente dell’associazione costruttori – a morire di burocrazia e di proclami, la nostra rabbia, fino ad ora, siamo riusciti a contenerla ma la misura è oltremodo colma! Le alte temperature climatiche di questi giorni potrebbero non avere paragoni con altre temperature imprenditoriali del prossimo autunno”.