Stoyan Zafirova, che avrebbe compiuto 24 anni qualche giorno dopo l’incidente, cittadino bulgaro residente a Malta con la famiglia, è morto nella notte del sette giugno scorso lungo la strada che da Pozzallo porta ad Ispica. Non aveva documenti, e così è stato tumulato senza che la famiglia venisse avvisata, denunciano i familiari. La storia ha fatto il giro del mondo dopo le dichiarazioni dei familiari del giovane che adesso si sono rivolti a due legali per chiedere che si verifichi se le autorità italiane abbiano agito correttamente. La madre e la sua famiglia hanno anche chiesto ad un’impresa funebre dell’Isola dei Cavalieri di avviare le pratiche per l’esumazione del corpo così da poterlo seppellire non si sa se nel Paese dove vivono o nella terra d’origine. Stoyan era un operatore informatico. La madre assicura che non era un senzatetto, era in Sicilia in vacanza dove aveva preso una stanza. I documenti non li aveva con sé, per questo in un primo momento si era pensato fosse un immigrato. Ma l’identità sarebbe stata accertata successivamente. Dopo circa una settimana, tramite l’ambasciata bulgara, la triste notizia era stata comunicata alla nonna. La famiglia ha dichiarato di essere stata dissuasa dal venire in Italia a recuperare la salma, perchè era in corso l’indagine. Solo il 30 luglio avrebbero ricevuto la comunicazione per il rilascio del corpo. L’impresario di pompe funebri maltese, incaricato dalla famiglia di curare il trasporto della salma, ha fatto la “scioccante” scoperta: il corpo dello sfortunato giovane era stato tumulato dodici giorni prima, in un loculo a spese del Comune. In quel cimitero dove riposano anche sei cinesi senza nome, vittime di uno sbarco, qualche anno fa. Adesso ci vorranno circa tremila euro e varie autorizzazioni per il trasferimento della salma. Il sindaco, Luigi Ammatuna, spiega: “Lo avevamo notato da qualche giorno, camminava sempre al centro della strada, con in mano un sacchetto nero”.
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