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19/08/2013 -

Cronaca/

SBARCO DELL’8 AGOSTO, SOTTOPOSTI A FERMO DI POLIZIA DUE PRESUNTI SCAFISTI

HAMADA AYOUDIMOUHAMED AHMED MOKHAR AhmedSono stati sottoposti a fermo di polizia con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per la morte di due uomini, lasciati cadere in mare senza poi soccorrerli, due presunti scafisti dello sbarco dell’8 agosto. Gli agenti della Squadra mobile di Ragusa contestano ai due anche l’aggravante di aver messo in serio pericolo la vita dei 110 migranti, trasportati su un gommone in pessime condizioni e rimasto, peraltro, in avaria in mare aperto. I provvedimenti sono scattati domenica, dopo un’intensa attività investigativa e sono stati convalidati lunedì. Gli agenti di Polizia hanno sottoposto in stato di fermo di indiziato di delitto Hamada Ayoudi, nato in Libia, 23 anni, pregiudicato per diversi reati commessi in Italia, già arrestato dalla Polizia di Stato nel 2011 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e Mouhamed Ahmed Mokhar Ahmed, nato in Egitto, 24 anni. I due fermi sono arrivati al termine delle indagini svolte dagli uomini appartenenti alla sezione specializzata “criminalità extracomunitaria” della Squadra Mobile di Ragusa e di personale dell’Ufficio Immigrazione, dedicato ai servizi di supporto agli sbarchi. Intorno alle 5 del mattino di mercoledì 8 agosto scorso, in seguito alla segnalazione di un gommone con il motore in avaria, sono stati attivati subito i soccorsi in acque internazionali. Il giorno dopo, intorno all’1,35, il personale operante interveniva al largo delle coste iblee dove era stata avvistata un’imbarcazione con a bordo immigrati soccorsi da una nave mercantile battente bandiera libanese. Nella circostanza, il mercantile aveva prestato soccorso a largo delle coste della provincia di Ragusa ai 110 migranti stipati sin dalla partenza dalla Libia a bordo del gommone, in pessime condizioni, lungo 13 metri. L’equipaggio del mercantile, una volta fatto ingresso al porto di Pozzallo, faceva scendere i migranti, subito soccorsi, rifocillati e allocati presso il C.P.S.A. di Pozzallo. Dalle procedure di identificazione e foto segnalamento da parte del personale della polizia scientifica e dal riscontro in banca dati sui rilievi dattiloscopici degli extracomunitari, emergevano sin da subito alcuni elementi investigativi di rilevante interesse nei confronti degli indagati. Di conseguenza i due extracomunitari, poche ore dopo l’identificazione, venivano condotti presso il C.I.E. di Caltanissetta, mentre gli altri sbarcati rimanevano presso il C.P.S.A. di Pozzallo dove avanzavano richiesta di asilo politico. Sin dai primi momenti dello sbarco, gli investigatori della Polizia di Stato di Ragusa hanno attivato le indagini per risalire agli scafisti. I sospetti ricadevano subito sui due, ma inizialmente da parte delle vittime non vi era collaborazione. Dopo il trasferimento dei due uomini al C.I.E. di Caltanissetta, le testimonianze dei migranti rimasti a Pozzallo che hanno raccontato che sin dalla partenza dalla Libia per raggiungere le coste italiane sarebbero stati continuamente minacciati e che due pakistani avrebbero perso la vita cadendo in mare durante la traversata senza ricevere soccorso. I due extracomunitari sono stati rinchiusi presso la casa circondariale di Caltanissetta a disposizione del pm Gabriele Paci che lunedì mattina ha convalidato il fermo.

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