“Un’azienda artigiana media, con un utile di 40mila euro, ha pagato il 9% in più di tasse l’anno scorso col decreto Salva Italia e un altro 3% quest’anno. In totale se ne va in tasse il 73% dei profitti. E’ mai possibile tutto ciò?”. E’ quanto dichiara il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari. “La ricetta? Bisogna a tutti i costi evitare l’aumento Iva – aggiunge Massari – e rivedere l’Imu rendendola più equa e meno penalizzante per opifici e capannoni industriali. Ci aspettiamo che tra qualche giorno, subito dopo la fine del periodo delle ferie, si parli di lavori pubblici, di pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione e di tutto ciò che può servire per concretizzare quello choc che può farci uscire dalla recessione. Del resto, gli ultimi due decreti del Governo nazionale – ha detto ancora Massari -, Fare e Lavoro, contengono alcuni elementi positivi. Certo, si tratta di piccole cose che però si possono definire importanti in quanto ci mostrano uno Stato più amico e ci consentono di tornare a sperare. Sperare, soprattutto, nella legge di stabilità con un pacchetto di misure di qualche decina di miliardi. Quella sarebbe la scossa vera che non può arrivare se non da una ripresa degli investimenti pubblici. Anche in provincia di Ragusa. Dove serve maggiore attenzione sugli aspetti burocratici. Abbiamo perso lavori per centinaia di migliaia di euro – ha dichiarato Massari della Cna -, mi riferisco al settore dei lavori privati, a causa dell’eccessiva burocratizzazione di certi apparati. Non è possibile che, ancora dopo un anno, per la ristrutturazione di una casa nel centro storico di Ragusa, ad esempio, non si abbia la possibilità di potere contare su una linea univoca di riqualificazione. Alla fine, il committente si stanca e cambia idea – ha detto ancora Massari -, così come è capitato più volte negli ultimi tempi. E questo significa fare perdere lavoro anche alle piccole e medie imprese artigiane. E in un periodo del genere non possiamo permettercelo”. Il sistema impresa deve però, a detta di Massari, cercare di reagire al momento di difficoltà. “Non possiamo continuare a piangere su noi stessi – continua il presidente della Cna Ragusa – dobbiamo prefissarci delle priorità e provare a concretizzarle. Penso, in primis, alle dimensioni delle imprese, alla necessità di fare in modo che le stesse possano diventare competitive a livello globale. In questo senso – ha detto ancora Massari – il percorso delle reti d’impresa potrebbe rilevarsi un valido supporto. E poi c’è un’altra questione che merita attenzione. Parecchie imprese artigiane, soprattutto nel settore culturale, rischiano di scomparire per mancanza di successione. Ecco perché sarebbe indispensabile una legge che accompagni il passaggio fra vecchi e nuovi artigiani”, ha concluso il presidente provinciale della Cna Ragusa, Giuseppe Massari.