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30/08/2013 -

Politica/

Le nuove sfide dell’agricoltura sottovalutate dai Governanti e dai soliti paladini

enzo ciliaIl consigliere comunale di Sel a Vittoria, Enzo Cilia in una nota tratta dei tanti problemi dell’agricoltura un tempo settore trainante di quella zona. “La Pac verso il 2020: rispondere alle future sfide dell’alimentazione, delle risorse naturali e del territorio. E’ il titolo di un documento pubblicato a suo tempo dalla commissione europea nel più totale disinteresse della classe dirigente italiana, eppure la politica agricola comunitaria rappresenta il 45% del bilancio europeo stanziato per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Questa colpevole disattenzione dimostra – scrive Enzo Cilia – come l’agricoltura nel nostro Paese non è stata considerata storicamente come un comparto strategico dell’economia, mentre negli altri paesi europei il comparto agricolo è coccolato e difeso a livello nazionale ed europeo. Insomma in Italia prepariamo i migliori cibi del mondo, abbiamo i migliori chef dell’universo, siamo famosi per la dieta mediterranea, ma di prodotti e soprattutto di produttori agricoli non vogliamo saperne, mettendo a rischio l’autonomia alimentare del Paese, senza nemmeno una parola di conforto. I nostri agricoltori – scrive Enzo Cilia – continuano a non sapere a quale santo votarsi; ogni tanto sembra ci siano prese di coscienza come hanno dimostrato l’esperienza dei comitati spontanei di agricoltori e scioperi della fame, ma subito la speranza è soffocata da logiche trasversali che tendono a trasformare il loro giusto malcontento in consenso politico immediato. Fare agricoltura è un vero e proprio gioco d’azzardo per tutti gli operatori che devono districarsi tra migliaia di norme e regolamenti comunitari che dovrebbero garantire trasparenza nei prezzi all’ingrosso e al dettaglio. Tutti – scrive Enzo Cilia – lamentano la mancanza di un sistema di controlli. Eppure in Italia, come si evince da diversi studi di settore, per ogni contadino lavora un burocrate, abbiamo un esercito di un milione e duecentomila impiegati pubblici disseminati fra Stato, Regioni, Asl, ed enti di tutti i tipi che si occupano di agricoltura, tra questi c’è perfino l’ex on. Incardona. Occorre che il potere politico – scrive Enzo Cilia – metta mano a una riforma complessiva di tutto il sistema e soprattutto renda produttivi mettendoli nelle condizioni di lavorare e di dare il meglio di sé tutti quegli impiegati pubblici che si occupano di agricoltura, e riconquisti il suo primato governando i processi e non facendosi tirare per la giacca dai poteri economici e corporativi che nella confusione mirano solo a garantirsi il massimo profitto. Fino a quando l’agricoltura non sarà pensata come un settore strategico dai governanti – scrive Enzo Cilia – non ci sarà via di uscita, perché non si metterà mai mano alla riforma della burocrazia, a provvedimenti per aumentare il potere di contrattazione nei confronti della grande distribuzione come la fissazione di prezzi minimi e tempi decenti, alla riduzione degli oneri sociali e fiscali e all’accesso al credito. Ci sarebbe tanto lavoro da fare per i rappresentanti istituzionali, dal Ministro dell’agricoltura Nunzia De Girolamo del PdL e di suo marito Francesco Boccia parlamentare del Pd, se non fossero – scrive Enzo Cilia consigliere comunale di Sel a Vittoria – in altre faccende affaccendati”.

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