“L’amministrazione comunale ha dovuto ammettere pubblicamente che la perequazione non è lo strumento più idoneo per assicurare uno sviluppo urbanistico compatibile con le reali esigenze sociali ed economiche di Vittoria. Ma è il male minore, sostengono”. Lo sostiene Rifondazione Comunista ma al di là delle grandi idealità non si può che essere d’accordo dopo aver visto, soprattutto a Ragusa, come con lo zuccherino della perequazione si sia spianata la strada a una colossale speculazione edilizia. Tornando a Vittoria Rifondazione aggiunge: “La perequazione è uno strumento non normato, che priva i Comuni di governare il territorio e programmare un sano e ordinato sviluppo urbanistico. Tutto viene affidato alla contrattazione con i privati. L’Amministrazione comunale con la presentazione dello schema di massima ha cercato di limitare i danni. Le osservazioni e i punti di vista degli artigiani vittoriesi che chiedono il recupero dell’esistente con i relativi strumenti urbanistici sono legittime ma come Comune non riusciamo a trovare alternative, dicono. Il progettista – scrive Rifondazione Comunista di Vittoria – ha pure voluto precisare che, essendo uno schema di massima, gli organi politico-istituzionali possono decidere in quali zone applicare la perequazione e di limitarne la cubatura. Con questi accorgimenti l’amministrazione comunale mira a coinvolgere quante più forze politiche e gruppi consiliari nell’approvazione dello schema di massima. Qualunque sia la maggioranza che approverà in futuro lo schema di massima della variante al P.R.G. non ha alcuna importanza. Le nostre critiche, – dichiara Rifondazione Comunista di Vittoria – sono giuste e valide. Serve recuperare l’esistente per valorizzare il centro storico e per risanare le periferie, e non macinare territorio dove potrebbe trarre vantaggio il potente e trasversale partito del cemento. Si è scelta Scoglitti come area su cui applicare la perequazione finendo per cementificare ciò che ancora non è stato devastato e interessando quelle zone dove sono state dismesse le serre. Tutto ciò – dice Rifondazione Comunista di Vittoria – confligge con il Piano Paesaggistico. Si chiede insomma una deroga. A chi giova tutto ciò? Non certo alla nostra economia e al nostro turismo e tanto meno alle nostre piccole e medie imprese locali e neanche ai cittadini. Per questo siamo stati nettamente contrari alla perequazione e a queste scelte e continueremo a farlo”. Nel frattempo l’amministrazione comunale di Vittoria ha deciso di apportare alcune piccole modifiche allo schema di massima della variante al piano.