Un bene superiore rispetto al singolo interesse edificatorio. Un principio costituzionale più volte ribadito dai giudici della Corte costituzionale. E’ stata chiara la risposta dell’amministrazione comunale sulla questione delle costruzioni in verde agricolo. Rispondendo ad un’interrogazione del consigliere del Pd Maurizio Tumino, l’assessore all’Urbanistica ed edilizia privata, Giuseppe Dimartino, ha chiarito lo orientamento dell’amministrazione sulle richieste di costruzioni in zona agricola. In sintesi: per le aree non di verde agricolo che non rientrano nelle zone vincolate dal piano paesaggistico si farà riferimento all’articolo 48 delle norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale che propende per la possibilità di concedere l’edificazione anche a chi non è agricoltore. Per le aree che ricadono nel Piano paesaggistico, si rispetteranno le norme previste da quello stesso piano all’articolo 42. Perchè, come ha ricordato l’assessore Dimartino, i piani paesaggistici sono sovraordinati rispetto ai piani regolatori. E ciò proprio per il dettato costituzionale dell’articolo nove. All’obiezione legata al fatto che il precedente soprintendente aveva rilasciato dei nulla osta per costruzioni in zona vincolata dal piano, Dimartino ha spiegato che su tali atti c’è in corso un’indagine della magistratura. Tumino ha ulteriormente replicato spiegando che c’è una sentenza di un Tar che affermerebbe un diritto ad edificare per tutti, anche ai non agricoltori, ma difficilmente un tribunale amministrativo di primo grado potrebbe “contraddire” i dettati del supremo organo di garanzia costituzionale. Infine Tumino ha chiesto come si muoverà l’amministrazione con le concessioni già rilasciate. L’amministrazione, a breve, presenterà un atto d’indirizzo sulla problematica complessiva.