Stop ai monogruppi, possibilità di revocare il presidente del consiglio comunale e quelli delle commissioni. E’ la “rivoluzione” pentastellata contenuta in una doppia proposta di modifica sia dello Statuto comunale che del Regolamento del consiglio e delle commissioni consiliari. Per quanto riguarda lo Statuto viene sostanzialmente proposta la rivisitazione di tre articoli, il 24, il 26 e il 27, mentre si abroga il 16 che riguarda la figura del difensore civico. Il nuovo regolamento prevede che ogni gruppo abbia almeno due consiglieri. Così recita il secondo comma dell’articolo 24, come proposto dai 5 Stelle: “Per costituire un gruppo consiliare occorre un numero minimo di due consiglieri, in caso contrario i consiglieri possono unirsi ad un gruppo affine, purché insieme raggiungano il numero di due”. Chi non fa parte di alcun gruppo o i consiglieri singoli, quindi non appartenenti ad alcun gruppo, confluiscono nel gruppo misto. E’ prevista, inoltre, che “Nel bilancio di previsione di ciascun esercizio deve essere previsto l’assegnazione di un fondo spesa per l’attività dei gruppi consiliari per l’espletamento del loro mandato. Le modalità per la sua determinazione e gestione sono stabilite dal regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale”. La modifica dell’articolo 27 prevede l’istituzione della Commissione per le Pari Opportunità. Le modifiche al regolamento riguardano diversi articoli. In particolare l’articolo che prevede attualmente la decadenza del presidente e del vice presidente del consiglio solo per morte o dimissione, con la nuova proposta potrebbero essere revocati “su proposta motivata e sottoscritta da almeno la metà dei consiglieri assegnati”. La modifica sostanziale sta nell’articolo 11. Si “cassa” di fatto il gruppo con un unico consigliere: “Ogni gruppo è costituito da almeno due consiglieri, ad eccezione che per l’unico gruppo misto che può essere costituito da un solo Consigliere”. Anche per quanto riguarda l’articolo 13 ci sono alcuni importanti interventi. Al comma 3 si prevede espressamente: “Per ogni commissione, a ciascun gruppo, non possono essere attribuiti più di quattro componenti ed ai gruppi consiliari appartenenti alle liste di minoranza debbono essere assegnati almeno due rappresentanti”. Si tratterà di capire se le modifiche, qualora approvate, potranno scattare sin da subito oppure se avranno efficacia solo dalle prossime elezioni.