Anche se la scuola è iniziata da un mese, i disabili, coloro che in un vero Stato sociale dovrebbero essere prioritariamente inclusi e integrati, restano a casa. Accade a Ragusa e provincia e anche altrove in Sicilia, per colpa della crisi, dello spending review e del cinismo politico e istituzionale. Lunedì mattina, davanti al palazzo della Provincia, tanti genitori di ragazzi diversamente abili, alcuni dei diretti interessati che stanno soffrendo il dramma di non potere andare a scuola come tutti i ragazzi, e i rappresentanti del Coordinamento provinciale delle associazioni dei diritti dei disabili hanno dato vita ad una protesta. “Questi ragazzi non hanno alternativa – spiega Sabina Fontana, presidente del Coordinamento delle associazioni per i disabili – o non vanno a scuola, o se ci vanno, non possono minimamente partecipare alla vita della classe. Per loro non c’è assistenza”. Tante, le mamme arrabbiate, esasperate e disperate. “Siamo stanche, non ce la facciamo più – spiega la signora Rosa Carmela – perché ogni giorno mio figlio mi chiede: Mamma perché non posso andare a scuola?”. “Non abbiamo interlocutori – dice la Fontana – qui alla Provincia oggi ci hanno detto che la Regione non manda i fondi. Vogliamo sapere cosa pensa di fare la Regione e cosa pensano di fare i nostri deputati”.