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18/10/2013 -

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Tagli su tutto, ma gli ex dirigenti della Provincia tornano in carica mobilitando il Senato

provincia-di-ragusa-470x352Vogliono essere stabilizzati anche loro. Parliamo dei dirigenti che al tempo di Antoci, con un concorsino ben congegnato, ma soprattutto per le loro ottime relazioni amicali e politiche, convinsero deputati e amministratori del centrodestra che il loro ingresso sarebbe stato un buon investimento. E così fu perchè l’avvocato Nitto Rosso e il dottore Giancarlo Migliorisi bravi lo sono davvero. I contratti avevano comunque un limite temporale: la scadenza dello amministratore. Un tempo che si è dilatato nonostante la fuoriuscita di Antoci, ed infatti i dirigenti sono andati via ai primi di settembre. Tutti sappiamo che la raccomandazione è un termine arcaico se si prende per buono il principio – trionfante, nell’ultimo ventennio – che chi governa fa quel che gli pare e ancor di più con il supporto della terminologia americana che giustifica nomine e clientelismo sotto l’ombrello dello spoils system (sistema del bottino); qui però la questione è più profonda. Due dirigenti che hanno offerto tutta la loro sapienza alla pubblica amministrazione possono reclamare il diritto al lavoro, ossia la stabilizzazione? Deve finire la memoria della rabbia, dell’ingiustizia, del disgusto da cricca se nel frattempo il fortunato è divenuto disoccupato? E’ accanimento la memoria? E’ cattiveria ricordarsi quanto certe pratiche siano state irritanti e sfacciate? Un sistema epurativo deve essere applicato per tutti, dallo spazzino al manager, o le fasce a reddito minimo sono escluse? Il disoccupato non deve fare pena e indurre alla battaglia sol perchè un tempo nuotava nell’oro? Al momento, considerate le larghe intese, non ci sono regole, nè risposte, ed anzi il centrodestra soffre assai sull’argomento. Nel frattempo sui dilemmi prevale la Repubblica delle conoscenze per andare avanti e vedere come va a finire. Ed infatti non è un caso che addirittura il Senato – grazie alla sensibilità del senatore Giovanni Mauro che è riuscito con mirabile grazia a trasformare il dramma di due ex dirigenti di provincia in opportunità legislativa elevando il bisogno in apparenza individuale in supremo diritto – ha risolto la faccenda con una proroga che dà il tempo di riflettere e forse aiuta ad accumulare esperienza lavorativa, materia valida dinanzi a un Tribunale qualora si finisse a causa. E’ giusto, però, rimarcare che Mauro non è solo in questa battaglia. Anche il Ministro D’Alia, il senatore Schifani, il deputato Nino Minardo sono stati coinvolti, e così la politica, per una volta, avrà dato tutta se stessa per la dignità dei lavoratori. Il grido parte da Ragusa: Ex dirigenti d’Italia, unitevi! Perchè i nostri dirigenti prorogati non sono scesi in piazza a strillare le loro ragioni? Peccato, è bello vedere i cambiamenti: da manager in giacca e cravatta ad occupy viale del fante! Ah, non possono. Ci sono già le famiglie dei disabili, ci sarebbe confusione… meglio lo stile intramontabile, sostare nei corridoi di Palazzo Madama attendendo di essere ricevuti. Inspiegabilmente questa battaglia di civiltà non piace ai dipendenti della Provincia che scrivono attraverso i sindacati. “Si prorogano i contratti dei dirigenti mentre mancano i soldi. Alcuni personaggi politici, appartenenti territorialmente a questa Provincia, presentano emendamenti al D.l. 101/2013 sulla Pubblica Amministrazione al Senato della Repubblica riguardanti la proroga dei contratti ai Dirigenti delle oramai defunte, o presunte tali, Province, con un occhio di riguardo alle “Province Regionali” Siciliane. La Provincia di Ragusa – scrivono i sindacati dei dipendenti – già da oggi non può più fornire il servizio di assistenza specialistica ed il trasporto agli alunni disabili frequentanti le scuole superiori, creando gravi disagi alle famiglie. Paradossalmente per l’emendamento sopracitato, presentato ed approvato al Senato, la Provincia di Ragusa sarà costretta ad avere il Dirigente ma non i fondi per espletare il servizio ai disabili. Avremo perciò dirigenti i cui servizi avranno un budget quasi nullo. Ed addirittura la copertura finanziaria dei loro compensi drenerebbero risorse riservate al soddisfacimento di specifiche esigenze sociali. Questa modifica prevede che la prosecuzione del rapporto con i Dirigenti debba avvenire atteso il contenimento della spesa del personale ed a tal proposito, occorre sottolineare che la Provincia di Ragusa ha sforato tale tetto massimo previsto dalla normativa vigente del 12%, dato più volte rilevato e contestato dalla Corte dei Conti. Sarebbe bene quindi – scrivono i sindacati dei dipendenti della Provincia – che la Politica del territorio Ibleo si occupasse dei problemi di tutti i cittadini e soprattutto di quelli più svantaggiati e non di pochi eletti (dirigenti)”.

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