Quando i poliziotti hanno ammanettato Pietro Noto, 40enne vittoriese, e Graziano Rocco Argetta, gelese residente a Vittoria, la gente che ha assistito alla scena ha applaudito. I rapinatori appena usciti dalla gioielleria Scibilia con il bottino in tasca, sono stati bloccati e dopo aver poggiato le armi in terra, sono stati arrestati. Così si è conclusa la rapina di giovedì sera alla gioielleria di via Cavour, all’interno dell’isola pedonale nel centro storico di Vittoria. E’ stata una telefonata giunta alle 19.30 al Commissariato Ps. di via Loi ad allertare gli agenti e a rendere immediato l’intervento delle Volanti. Noto è un pluripregiudicato che al momento dell’arresto avrebbe dovuto essere a casa, dato che è ai domiciliari per scontare una pena di 16 anni di reclusione per tentato omicidio. Quindi giovedì sera oltre ad eseguire una rapina ha compiuto anche il reato di evasione per commettere il secondo delitto. Argetta è, invece, un incensurato. Le armi utilizzate dai malviventi sono una Beretta calibro 7.65 mod.70 con matricola abrasa ed una pistola a salve marca Bruni, modificata per l’impiego di munizioni letali di calibro 6.35. Entrambe erano tenute con il colpo in canna, cioè pronte a sparare e quindi nella condizione di massima pericolosità. I malviventi sono entrati in gioielleria con le armi in pugno intimando ai proprietari, due coniugi 70enni, di aprire la cassaforte dalla quale hanno fatto incetta di oggetti preziosi che hanno riposto in un sacco nero. Il marito della proprietaria è stato scaraventato per terra: entrambi i coniugi hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Il bottino, tutto recuperato, era formato da 420 oggetti in oro del valore di 40 mila euro.