“I cittadini hanno fatto a gara per mettermi a conoscenza di tutte le cose che non vanno, pur sapendo che, non avendo un ruolo attivo in seno all’esecutivo, posso limitarmi a evidenziare le anomalie e sollecitare l’amministrazione comunale a risolverle”. Lo afferma il consigliere comunale di Territorio, Angelo Laporta, secondo cui è indispensabile che la Giunta Piccitto possa mettere mano, e in tempi rapidi, sulla delicata materia. “Anche perché si tratta – continua Laporta – di garantire da un lato la sicurezza dei ragusani e dall’altro le casse del Comune, mettendole al riparo da eventuali richieste di indennizzo per danni. A Marina di Ragusa, in particolare, è irrisolta la questione di via Linosa e di via Ustica, intersecanti via Donnalucata, che sto seguendo da anni. Si tratta di due arterie stradali che, pur trovandosi a un centinaio di metri dalla rotatoria che immette in via Portovenere, quindi nel cuore nuovo di Marina, scontano un degrado che dura in pratica da sempre. Le due strade, infatti, inserite in una zona di edilizia abusiva successivamente risanata, non sono mai state prese in considerazione per la realizzazione di un collegamento degno di tal nome con la rete viaria della frazione. Erano stati gli stessi residenti dell’area, una quindicina d’anni fa, – dice Laporta – a realizzare un battuto di cemento. Per cui le vie in questione sono rimaste senza asfalto, senza alcun marciapiede, piene di buche e, quando piove, si vengono a creare pericoli. Ecco perché, d’accordo con le trenta famiglie presenti in zona, mi sono adoperato per invitare il vicesindaco Massimo Iannucci, persona disponibile al dialogo, ad effettuare un sopralluogo in zona così da valutare, assieme, quali potrebbero essere le possibili soluzioni. L’importante è che in un modo o nell’altro si possa chiudere questa vicenda infinita”. Tra le altre problematiche annose, sempre a Marina, anche quella concernente via Ammiraglio Rizzo, collegamento cruciale tra l’ingresso di Marina e la litoranea per Donnalucata. Laporta sottolinea che anche qui il manto stradale è ridotto ai minimi termini e l’illuminazione pubblica risulta, invece, praticamente inesistente.