La situazione della distribuzione idrica a Ragusa è ritornata sotto controllo. Nella tarda serata di venerdì, i tecnici comunali sono riusciti a rimettere in sesto il vecchio impianto di biossido di cloro, consentendo così l’utilizzo dell’acqua dei pozzi “I” e “I1” di contrada Lusia. Il pozzo “I1” era stato chiuso in quanto si era registrata la presenza del batterio Clostridium Perfringens. In via precauzionale non veniva utilizzata nemmeno l’acqua del pozzo “I” che si trova poco distante da quello inquinato. L’attivazione dell’impianto consente l’immissione in rete dell’acqua in tutta sicurezza, come già avvenuto per i pozzi “B” e “B1” di San Leonardo. Sono stati anche conclusi i lavori della rete idrica che riguarda sempre la conduttura di Lusia – Petrulli, riuscendo così a recuperare il trenta per cento d’acqua che si perdeva. Contemporaneamente è stata fatta la richiesta per l’acquisto di un nuovo impianto di potabilizzazione, simile a quello montato alla stazione di sollevamento di San Leonardo. Sono stati effettuati anche altri prelievi d’acqua da esaminare, per una maggiore cautela. Lunedì un campione di acqua sarà inviato a Catania, dove verrà esaminato nei laboratori dell’Università di Catania. Sempre lunedì ci sarà un incontro tra il Comune ed i vertici del servizio Igiene Alimentare dell’Asp per programmare interventi per evitare il ripetersi di future emergenze idriche, intervenendo dunque sull’intero impianto idrico e riducendo il carico inquinanti che c’è. Il problema è, quindi, scongiurato per il momento. Tuttavia rimane il fatto che occorrono interventi più ampi per garantire un efficiente servizio di distribuzione idrica, e su questo si sta intervenendo con il milione di euro dato dalla Regione. Anche sul fronte della ricerca delle fonti di inquinamento l’attenzione rimane alta.