Una gabbia per manifestare il proprio dissenso contro le ordinanze emanate dal prefetto che vietano assembramenti e blocchi stradali. La protesta in piazza libertà, a Ragusa, è durata solo poche ore. Il popolo dei forconi ha preferito smobilitare e dirottare la presenza in altri punti sensibili della provincia. Un presidio simbolico al polo commerciale a Modica e un “rallentamento” in contrada Dicchiara. La linea dura adottata dal prefetto con le ordinanze che vietano assembramenti e blocchi stradali ha creato malumore tra i movimenti spontanei. “Il popolo dei Forconi non si farà mettere in gabbia da nessuno – spiega Piero Bellaera, portavoce del popolo dei forconi di Modica accettiamo le ordinanze del prefetto ma non condividiamo il metodo. Abbiamo ribadito più volte che nostra intenzione non è bloccare l’economia dell’isola ma colpire la classe politica che ha creato le condizioni per affossare l’economia. Oggi ci sono migliaia di aziende che hanno chiuso i battenti, altre che sono in procinto di farlo. Vogliamo dare un messaggio forte e chiaro. Quando un governo non fa ciò che il popolo vuole va cacciato anche non mazze e pietre”. Il coordinatore provinciale stempera, per fortuna, i toni della polemica e parla di una opportunità che va sfruttata. “La nostra presenza a Ragusa – aggiunge Francesco Pitino, coordinatore provinciale del popolo dei Forconi – dovrà avere un significato particolare. Stiamo valutando il da farsi in queste ore per capire come organizzare una manifestazione di protesta e comunicazione diretta ai cittadini in piazza a Ragusa. La gente deve capire che siamo dalla loro parte, che non vogliamo danneggiare nessuno”.”Siamo dalla parte degli agricoltori e di coloro che sono vittime di questo assurdo sistema – aggiunge Peppe Russotto, componente del popolo dei Forconi – i nostri mercati sono invasi da prodotti che vengono dai paesi del nord Africa. Hanno creato le condizioni per creare il falso made in Italy”. Nei mercati ortofrutticoli della provincia, lunedì mattina, i tir con la merce diretta nel nord Italia sono rimasti fermi. I titolari dei trasporti non hanno ricevuto dalle autorità preposte le opportune e necessarie garanzie circa il libero transito su tutta la rete viaria nazionale. “La merce non ha alcuna copertura assicurativa – commenta Ciccio Emmolo, commissionario ortofrutticolo di Santa Croce – il mercato di Santa Croce è rimasto fermo. Nessun mezzo in transito né in entrata e neppure in uscita. Siamo molto preoccupati per una situazione molto delicata. Abbiamo chiesto ai produttori di raccogliere la merce deperibile. Valuteremo insieme ai colleghi di Vittoria e Donnalucata il da farsi”.
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