Il monumento “offerta d’amore” dello scultore palermitano Stefano Lo Cicero sarà illuminato per un mese. Un gesto simbolico, quello dell’Avis di Santa Croce, che ha voluto ripercorrere i suo trent’anni di storia nel segno dell’integrazione e contro ogni forma di intolleranza. Sono 1040 i donatori attivi a Santa Croce pari al 10 per cento della popolazione, con oltre 20 mila sacche di sangue raccolte in trenta anni di attività. “Abbiamo voluto ripercorre i nostri trent’anni di storia – spiega Fabio Emmolo, presidente della sezione avisina – attraverso una cerimonia semplice ma densa di significati. Un ringraziamento particolare va rivolto agli amici donatori che hanno sostenuto in tanti anni la nostra associazione. Appuntamento al 25 gennaio per l’assemblea dei soci”. “Abbiamo scelto di onorare le emozioni del dono del sangue – aggiunge il presidente regionale dell’Avis, Salvatore Mandarà – perché sono istanti intensi che punteggiano la nostra vita, sono attimi in cui ci si sente vivi, potenti e fragili assieme, in un paese multi-etnico dove abbiamo il dovere di costruire una memoria cooperata, una memoria intima, collettiva e solidale”. Il presidente del centro servizi volontariato etneo, Santo Carnazzo, ha parlato di una piccola ma grande realtà. “Un punto di riferimento in una comunità multietnica, – ha detto – la sezione avisina di Santa Croce ha dimostrato di essere una realtà importante nel panorama regionale con una percentuale di donatori, in rapporto al numero degli abitanti, imponente”.