“Quasi tutte le forze politiche per evitare di sentirsi dire di essere contro gli sprechi si sono pronunciate a favore dell’abolizione delle province. In più occasioni sono tornato sul tema affermando che si sta commettendo un errore”. Così inizia la nota di Tonino Solarino ex sindaco di Ragusa che scrive: “Semmai in Sicilia andrebbe abolita la regione. E’ la regione Sicilia il luogo degli sprechi (gli scandali impressionanti degli ultimi anni non hanno risparmiato quasi nessuna regione d’Italia). E’ la regione il luogo della corruzione, della burocrazia folle, del centralismo ottuso e invasivo, della finanza allegra; che ha determinato lo sconquasso della sanità, della formazione professionale, e del territorio; che non ha pianificato le infrastrutture necessarie, che ha sprecato i fondi messi a disposizione della comunità europea. E’ la regione Sicilia – scrive Tonino Solarino – il peggior interprete dell’autonomia tanto che oggi Palermo è molto più distante di Roma in tutti i sensi. E’ la regione Sicilia che ha derubato i territori dal diritto all’autogoverno. Ad una riforma seria si richiede di garantire partecipazione democratica, efficienza dei servizi, contenimento della spesa. Una riforma seria di cui nessuna forza politica parla in maniera sufficientemente organica è: riformare la camera del Senato trasformandola nel luogo dove i territori trovano la sintesi degli interessi legittimi e delle identità di cui sono portatori; abolire le regioni come enti intermedi trasferendo le competenze di queste in parte allo Stato, in parte alle province (la proposta dell’on. Nello Musumeci relativamente alla competenze è una buona base di partenza per la discussione), in parte ai comuni. Il mondo imprenditoriale, sociale, culturale, formativo – scrive Tonino Solarino – ha bisogno di avere indirizzi univoci ed efficienti, di interlocuzioni istituzionali certe e controllabili democraticamente. Relativamente ai costi della politica si parla tanto di ridurre i parlamentari. Sono d’accordo. Con l’eliminazioni delle regione – scrive Tonino Solarino – ne elimineremmo alcune centinaia. Poi possiamo discutere di ridurre il numero dei consiglieri provinciali ( 25 consiglieri per la provincia di Ragusa sono troppi ) e comunali (30 per il comune sono troppi) e il numero degli assessori. Ma queste sono scelte che rappresentano la ciliegia sulla torta. Ancora una riflessione: la proposta del governo nazionale sull’abolizione delle province – scrive Tonino Solarino – ha una sua coerenza, quella regionale sui liberi consorzi che dovrebbero sostituire le province produrrà una serie di effetti negativi facilmente prevedibili: aumento dei conflitti, un rigurgito di campanilismi, aumento della confusione e frammentazione istituzionali di cui sicuramente non si sente il bisogno in un contesto già abbastanza frammentato e confuso. Sarebbe motivo di approfondimento chiedersi come mai le province di Trento, Bolzano e Aosta (dove provincia e regione coincidono) hanno la qualità della vita più alta d’Italia. La classe politica tutta e soprattutto i nostri parlamentari – conclude la nota Tonino Solarino – non si assumano la responsabi lità di riforme di corto respiro”.