Si sveglia la sinistra ragusana al di là del grande partito democratico, silente in città e in provincia dopo la vittoria di Matteo Renzi. L’associazione A Sinistra Ragusa parla di istiture un luogo aperto contro tutte le discriminazioni. “Anche a Ragusa ci vuole una Casa dei Diritti. Un luogo dove ospitare associazioni e istanze di cittadini, uno spazio dove coordinare tutte le attività di prevenzione e contrasto alla discriminazioni di ogni genere e tipo. Un laboratorio per produrre consapevolezza ed innovazione sociale. Un luogo di ascolto, di dialogo e di proposta. Dove si potrà partecipare a dibattiti, conferenze, eventi. Sede di uno sportello LGBT, (sigla che sta per Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali), che si occuperà dei casi di discriminazione. Sede di uno sportello delle Seconde Generazioni, riservato ai giovani figli di immigrati non ancora in possesso della cittadinanza italiana. Sede di uno sportello Contro tutte le Dipendenze, perchè chi dipende non è libero. Sede di uno sportello dedicato alle iniziative di Solidarietà Sociale e alla tutela dei Diritti dei Senza Casa e dei Senza Lavoro. Una Casa dei Diritti, uno spazio aperto dove ospitare esperti pronti ad ascoltare ed aiutare chiunque si senta solo e discriminato. Un luogo dove possano trovar spazio associazioni che si occupano, in tutte le declinazioni possibili, di diritti. La Casa dei diritti potrebbe inoltre diventare anche la sede di riferimento per il Biotestamento e il Registro delle Unioni Civili (una volta approvato). A Sinistra Ragusa chiede al Sindaco Federico Piccitto di destinare al progetto dei locali di proprietà dell’ente ma senza destinazione d’uso, chiusi e inutilizzati, come ce ne sono tanti a Ragusa. “Toccherebbe poi a cittadini, associazioni e volontari gestire autonomamente – spiega l’associazione A sinistra Ragusa – la Casa dei Diritti, nuova frontiera contro il disagio e l’indifferenza. Dopo anni di buio e di silenzio la nostra città diventi finalmente laboratorio di diritti civili e punto di riferimento per la lotta alle discriminazioni”.