Che le hanno fatto alla Elisa Marino per ridursi con i boccoli smunti e l’acqueo sguardo tremulo pronto alla lacrima? Dov’è finita tutta la sua fierezza da bionda burrosa che inondava di sensualità il grigiore del palazzo? Si è appassita, e pure i suoi seni che prima palpitavano di fronte all’impegno civico, sembravano, l’altra sera, in consiglio, avere assunto una posizione mesta sotto la sfavillante croce cristiana di diamanti che adagiata sul collo ci consegnava non più un’infermiera tutta panna e politica, ma una donna colpita, disfatta. Era felice, la Marino, di essere stata nominata presidente della commissione Trasparenza, ma poi l’ex suo collega di partito, Lo Destro, ha rovinato tutto. Si è parlato di pizzini, di firme false, insomma di pasticci organizzati dalla signora con la complicità di Giovanni Iacono pur di arrivare alla presidenza della Trasparenza. Lo Destro si è voluto così vendicare del colpo basso ricevuto dalla signora che tempo addietro mentre si costituivano le commissioni comunali, veloce come una gatta, approffittando della momentanea assenza del collega, si accaparrò la nomina in ben 5 commissioni che, tradotto in soldoni, valgono, ad ogni seduta, 35 euro lordi. Lo Destro e la Marino da allora non si parlano più e così la lista Ragusa Domani è bella e liquidata. Anche Territorio e Megafono, che qui a Ragusa erano coincidenti, si sono spappolati sia per l’assenza di Nello Dipasquale, sia per la delusione cocente provata da pezzi da novanta della lista, da Tasca a Schembari, ad esempio, gente da 500 voti l’uno, ormai spariti. Rimane la Sonia Migliore che tenta a colpi di comunicati stampa di accreditarsi come regina dell’opposizione, ma questo ruolo non le viene riconosciuto da alcuno poichè la consigliera trasuda l’ambizione, che cova da anni e che ora viene apertamente dichiarata, di divenire sindaco, e questa fantasticheria viene letta come una pretesa assurda, quasi una ossessione, fastidiosa e ridicola. Insomma, l’opposizione al momento è frazionata ed isterica, a parte Maurizio Tumino molto solido, rappresentante, però, di interessi “particulari”: varianti, lotti, roba altrettanto solida che pesa come i mattoni. Storia a sè il Pd in dolce e lunga attesa delle mosse di Renzi. La Elisa Marino alla Trasparenza, ha ragione Giorgio Massari, non garantisce granchè e non solo per la sua passata compartecipazione alla vecchia amministrazione. La Elisa Marino non è fragile, ed è pure lesta nel capire come tira il vento – i suoi ottimi rapporti con Iacono certificano una buona furbizia – ma è friabile come la pasta frolla. Dopo le mille versioni della Barbie ora avremo “Elisa e lo scettro della trasparenza” oppure “Elisa e il vetro della verità” e poi “Elisa sotto la campana di cristallo”. Alla fine ha fatto bene Iacono a darle ‘sta presidenza; abbiamo bisogno ogni tanto, volgendo lo sguardo da quelle parti, scansati i 5 stelle che soffocano con la loro serietà adolescenziale, di abbandonarci tra le braccia di una fata, o di raccoglierci ammirati ai piedi di una Madonna, seppur del pizzino.
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