La riunione a Palazzo dell’Aquila in commissione per parlare della zona artigianale fa scoprire altre angoscianti verità sul passato. La denuncia arriva dai consiglieri pentastellati che scrivono: “Le imprese sono in difficoltà, le altre hanno chiuso i battenti. A chiacchiere siamo tutti fenomeni. Quando a parlare, però, sono i fatti, la situazione cambia e non basta attribuire la responsabilità del nulla assoluto a presunte mancanze dei dirigenti. Una scusa un po’ goffa, quando la politica invece di lavorare preferisce la parte dello struzzo. Abbiamo scoperto – scrivono i consiglieri 5 stelle- spulciando le delibere, che c’era un progetto di metanizzazione dell’area artigianale (delibera 339 del 2009) per 3 milioni di euro di cui però non si trova traccia concreta. Per ben sette anni non si è fatto alcunchè e le aziende – come dice la Cna – man mano falliscono. L’amministrazione Piccitto ha subito provveduto, nell’area artigianale, alla scerbatura e alla sostituzione delle lampade per l’illuminazione pubblica, in una zona che per lungo tempo è rimasta completamente al buio. Agli interventi già realizzati, secondo quanto ci è stato riferito in commissione, – scrivono i consiglieri 5 stelle – seguiranno quelli futuri, come la modifica del regolamento per gli insediamenti nella zona artigianale, compresi i criteri di assegnazione dei punteggi per i nuovi lotti, eliminando ogni discrezionalità. Ed ancora l’attivazione di un sistema di videosorveglianza per il controllo dei due ingressi nell’area. Un intervento, anche questo, promesso e mai realizzato, – scrivono i 5 stelle – che aiuterebbe concretamente gli insediati, limitando i furti in azienda. Nel rispetto del ruolo che ci è stato affidato, sosterremo l’amministrazione comunale per il completamento, nel più breve tempo possibile, di opere che le aziende iblee hanno atteso fin troppo a lungo. Una Ragusa grande di nuovo, che si scopre fin troppo piccola per contenere il nulla assoluto, non ci interessa: è un’immagine – concludono la nota i consiglieri comunali 5 stelle – che preferiamo lasciare al passato”.