Alcuni giorni fa, personale della Polizia di Stato è intervenuto su richiesta della vittima del tentativo di truffa, un uomo di 74 anni, presso gli uffici di un istituto di credito laddove l’anziano ha riferito di aver appreso dal direttore della banca che il suo medico di famiglia, dalla sede della filiale di Modica, aveva tentato di effettuare un’operazione finanziaria sul suo conto corrente avendo in mano una procura notarile che gli permetteva di farlo. La direzione della banca, vista la tipologia di operazione finanziaria da fare, aveva ritenuto opportuno contattare telefonicamente l’interessato al fine di acquisire ulteriori informazioni circa la predetta procura, principalmente nell’interesse del cliente. La vittima ha richiesto lo intervento della Polizia, perché si sentiva oggetto di un raggiro. Ha riferito infatti agli uomini della Polizia nonché in denuncia-querela che il suo medico curante lo aveva convinto a firmagli una procura per potere interagire a nome suo in caso di bisogno; l’atto era stato redatto presso un professionista di Vittoria. Al direttore della banca di Comiso ed in denuncia, l’uomo ha dichiarato che, pur convinto dalla insistenza del suo “amico” medico a firmare l’atto notarile, non aveva mai chiesto allo stesso professionista di effettuare alcuna operazione bancaria né tanto meno in una filiale di Modica, città lontana dalla sua residenza, pertanto capiva che le intenzioni dell’uomo erano quelle di operare senza il suo consenso su un conto corrente dove erano presenti oltre un centinaio di migliaia di euro. Il giorno dopo l’anziano accompagnato da una ragazza decideva di formalizzare una remissione di querela. A quel punto, insospettiti dalla situazione gli agenti di Polizia si sono recati presso lo studio del medico. All’interno dello studio hanno notato, con sorpresa, la donna che il giorno prima aveva accompagnato il querelante per redigere la remissione della denuncia-querela, poi non più effettuata; la ragazza alla domanda del personale intervenuto, ha riferito di essere un’amica del dottore. Il professionista è stato convocato dalla Polizia per essere sentito in merito a quanto accaduto e, poiché era evidente il suo coinvolgimento nel tentativo di truffa, è stato denunciato in stato di libertà.