Nessuna discriminazione tra chi ha subito gravi disagi per via della lunga emergenza idrica dello scorso anno. Cinque mesi di calvario per migliaia di cittadini costretti ad acquistare l’acqua dai privati. Ma spesso rimasti a secco perchè anche le ditte private non riuscivano a soddisfare le richieste. Dopo aver predisposto un sistema di ristori economici per chi ha subito il disagio tra gennaio e maggio dello scorso anno, l’amministrazione comunale ha deciso di predisporre misure compensative per chi vive nelle contrade non servite dalla rete idrica. In queste zone, di norma, arrivano le autobotti comunali. Nel periodo della crisi, però, erano impegnate a portare l’acqua in buona parte del perimetro urbano. E così anche gli abitanti delle contrade hanno sofferto per la penuria d’acqua. Con delibera della giunta municipale è stato deciso che i cittadini che vivono nelle contrade non servite dalla condotta idrica pubblica potranno richiedere un ristoro a compenso dei disagi subiti nel periodo gennaio – maggio 2013. Avranno fino ad un massimo di sei forniture di dieci metri cubi da utilizzare nell’arco del 2014. I cittadini dovranno presentare un’apposita istanza con la documentazione che attesta la spesa sostenuta per acquistare l’acqua dai privati. A seguito dell’approvazione della delibera riguardante il rimborso per i residenti nella zona del perimetro urbano, l’opposizione aveva denunciato una discriminazione nei confronti di chi vive nelle contrade. Ma l’amministrazione ha tagliato corto, approvando un intervento equo. Sta pe scadere intanto il termine per la presentazione delle istanze relative al rimborso sulle bollette idriche per i residenti nelle vie indicate nell’apposita delibera. Le istanze vanno presentate al Settore Tributi di via – Ufficio idrico.
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