“Non dimenticatevi di me! Io potrei vivere ancora!”. Questo l’appello urlato da Mariannina Coffa e che venerdì sera è tornata simbolicamente a gridarlo a Ragusa. L’evento dedicato all’arte e alla creatività femminile in una fusione di manifestazioni artistiche tutte diverse ma accomunate dallo scopo di raccontare il vissuto dell’infelice poetessa iblea ha destato una grande partecipazione da parte del pubblico che ha gremito la sala conferenze del Museo della Cattedrale. Tantissimi partecipanti per questo appuntamento di Cantiere Culturale Centrale, che sono stati accolti dai conduttori della serata, Isabella Papiro e Stefano Vaccaro (quest’ultimo ispiratore della manifestazione) che dopo i saluti hanno dato il via alla serata tracciando un profilo storico sociologico di Mariannina. “Molti mi chiedono perché sia importante ricordare Mariannina Coffa? Io rispondo che Mariannina è una maestra di vita, è una donna che descrive emozioni, che trasforma il dolore per la perdita e per la mancanza in qualcosa di bello: in poesia, musica, arte!”. Così ha esordito Stefano Vaccaro nella sua introduzione dedicata alla poetessa. Nel corso della serata, è venuta fuori l’esigenza di tutelare e valorizzare meglio la dimora di Mariannina Coffa a pochi passi da piazza San Giovanni