La Polizia ha concluso le indagini a carico di 8 persone a cui è stato notificato l’avviso per i reati di associazione a delinquere finalizzata al controllo dell’affissione abusiva di manifesti elettorali mediante violenze private ed estorsioni. L’indagine scaturisce dal grave episodio verificatosi nell’ottobre del 2012 per le elezioni regionali quando il pregiudicato Amedeo Scatà ferì l’attacchino modicano Angelo Pulino che rimase in coma al Cannizzaro di Catania per diversi giorni. Dalle indagini è emerso l’operato di gruppo organizzato dedito all’affissione illecita dei manifesti con spartizione delle aree ed il controllo delle stesse, e l’uso di minacce e richieste estorsive su quanti intendessero violare le aeree provinciali interamente sotto il dominio del sodalizio. Il centro dell’organizzazione era Ragusa dove l’associazione cercava sempre di imporre la propria attività escludendo la concorrenza. A capo del gruppo un pregiudicato di origini palermitane che si occupava di dirigere, pianificare e coordinare i singoli associati, ricevendo personalmente le richieste di affissione da vari committenti facenti riferimento ai singoli candidati. Il promotore con una condotta spregiudicata (consolidatasi nel corso degli anni), garantiva una pronta, completa ed ampia diffusione dei manifesti rispetto ad eventuali altri concorrenti. Conseguentemente i committenti ritenevano di rivolgersi a tale organizzazione per ottenere una sorta di maggiore “funzionalità” di pubblicizzazione. Inoltre è stato appurato che a seguito di un contratto di appalto tra l’Ente Comunale ed una ditta specializzata nel settore delle defissioni, quest’ultima aveva ceduto in subappalto detta attività ad una società locale. Di fatto, questa società era gestita da alcuni degli indagati, che si occupavano legalmente di rimuovere i manifesti apposti in modo irregolare dai loro consociati. In definitiva alcuni membri dell’organizzazione criminale provvedevano ad affiggere i manifesti elettorali negli appositi spazi consentiti (su incarico dei committenti), ma anche di sovente al di fuori di questi; successivamente se venivano individuate le infrazioni, provvedevano, su disposizioni di un uomo (pochi mesi prima andato in pensione come dipendente comunale) collaboratore non regolarmente assunto presso la ditta aggiudicatrice dell’appalto a rimuovere tutti i manifesti affissi irregolarmente. Il reato è truffa e frode in contratto di forniture e opere ai danni del Comune di Ragusa.