Da qualche giorno pervengono a Legambiente sconcertate segnalazioni da parte di cittadini che, avventuratisi per una passeggiata negli angoli boscosi di Cava Ispica, si sono imbattuti in uno spettacolo curioso: uno zampillio di acqua sorgiva di diversi metri di altezza, con annesso “torrentello” che si perde tra la vegetazione e le rocce. A quanto pare, – afferma il circolo ambientalista Sikelion – ciò avviene in corrispondenza della cosiddetta “Fonte Medica” che, benché sita in territorio modicano, sopperisce al fabbisogno idrico della popolazione di Ispica. “Quel che è grave, e che lascia sinceramente allibiti, – continua il circolo ispicese di Legambiente – è che tale situazione si protrae da diverso tempo, anche a causa -sembrerebbe – delle difficoltà incontrate dai mezzi e dai tecnici della manutenzione. Purtroppo, siamo di fronte all’ennesima conferma che anche il nostro territorio si pone in linea col desolante trend nazionale. Nell’ultimo rapporto del Censis, infatti, viene evidenziato come in Italia continuiamo a sprecare enormi quantità d’acqua, in conseguenza per lo più di infrastrutture di estrazione e trasporto affatto inadeguate: le perdite di rete superano abbondantemente il 30%, e ciò costringe ad aumentare ulteriormente il prelievo alla fonte, impoverendo la risorsa ed esponendo alcuni territori a ricorrenti o cronici disservizi”. “Quanto al caso ispicese – ha detto Natalia Carpanzano – come associazione ambientalista e come cittadini, chiediamo all’Amministrazione Comunale di Ispica di intervenire per ripristinare la funzionalità delle strutture a servizio della fonte di approvvigionamento comunale, avviando nel contempo dei piani di verifica e manutenzione di tutta la rete: sprecare in tal modo una risorsa tanto preziosa come l’acqua è semplicemente sconsiderato e inaccettabile”.
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