“La gestione dell’affare Consorzio Universitario a Ragusa è l’esempio più lampante di quanto manchi al territorio un Ente in grado di coordinare le scelte e gli interventi nell’aerea provinciale”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Giovanni Mauro, in merito alle notizie di stampa che negli ultimi giorni hanno riguardato le sorti del Consorzio Universitario Ibleo.“Il continuo rimpallo di responsabilità tra il neo Libero Consorzio dei Comuni – spiega Mauro – retto da un commissario in attesa che a Palermo si concluda l’iter legislativo che darà competenze a questi nuovi enti, e il Comune di Ragusa, oltre a mettere in pericolo il destino del Consorzio e, a cascata, quello di lavoratori, docenti, studenti e famiglie, evidenzia come l’assenza della Provincia Regionale, con la sua opera di raccordo politico istituzionale, debba mettere nelle condizioni di avviare una nuova riflessione su tutto ciò che concerne la nascita dei Consorzi”. “Collateralmente – prosegue l’esponente ibleo di Forza Italia – è da censurare il comportamento del Commissario Elda Floreno che come amministratore provvisorio di una struttura altrettanto provvisoria, forse erroneamente consigliata da qualcuno, continua a occuparsi di temi che dovranno spettare a chi verrà dopo di lei. E’ mio parere, infatti, che il commissario avrebbe dovuto raccogliere le esigenze del territorio riferendo a tutte le forze politiche e sociali i punti cruciali della problematica per poi rappresentare al Governo Regionale l’esigenza di un intervento economico ad hoc per garantire i trasferimenti dall’ex Provincia al Cui. Non risulta che questo sia stato fatto, ma anzi, l’atteggiamento ‘oltranzista’ che la Floreno rimprovera al Comune di Ragusa è riscontrabile quasi unilateralmente in chi regge il palazzo di viale del Fante”. “Tuttavia, al di là delle critiche che possono essere rivolte direttamente al commissario per la gestione del caso Cui – conclude Mauro – questa vicenda ha evidenziato come l’assenza della politica dall’ex Provincia regionale, abbia reso più complicati i rapporti tra gli enti e continua a gettare ombre sul futuro amministrativo dei nostri territori dato che sulle competenze da attribuire ai Liberi Consorzi dei Comuni da mesi, ormai, è sceso il silenzio”.