“Dopo due anni d’ineffabile paralisi commissariale, con il decreto di nomina del nuovo Consiglio Camerale, la Camera di Commercio dovrebbe ritornare alla sua naturale gestione: quella delle imprese”. Lo scrive il segretario generale della Cgil, Giovanni Avola, che aggiunge: “Nell’estate del 2012 le più grosse associazioni d’imprese commisero due imperdonabili errori: alla presentazione della mozione di sfiducia di una parte contro i vertici seguì il regalo delle dimissioni della parte “sfiduciata”. Il tutto cancellando la storia della Camcom di Ragusa fatta di virtuose e solide gestioni unitarie. Adesso si ricomincia – scrive la Cgil – ma non si può ripartire dal contesto in cui si era consumata la rottura. Quella fase va archiviata e rimossa – dice Giovanni Avola della Cgil – perché ha creato solo danno al tessuto produttivo ibleo i cui stessi rappresentanti l’hanno bollata come piccola contesa di potere. Occorre ripristinare subito la gestione unitaria dell’Ente camerale. Il primo antidoto per fare fronte alle scelte del governo che depotenzia quasi tutte le funzioni delle Camcom per certificarne l’inutilità e il taglio del cinquanta/quaranta per cento delle quote d’iscrizione delle imprese alla sola Camcom di Ragusa nel 2015, determinerà un deficit di bilancio di due milioni di euro solo per le spese del personale. Naturalmente salteranno il sostegno al credito, alla promozione del territorio e alla internazionalizzazione delle imprese, le quote di partecipazione alla Sac e seri rischi corre il personale di Infocamere. Non sono più praticabili – conclude la nota della CGil – le scorciatoie maggioritarie sperimentate nel biennio 2011-2012”. Cgil, Cisl, Uil nelle scorse settimane hanno già promosso un primo incontro con tutti i rappresentanti del nuovo consiglio camerale e hanno ribadito la posizione del mondo del lavoro: assicurare una gestione forte ed autorevole con l’apporto di tutto il mondo delle imprese.
Panoramica sulla Privacy
Il trattamento e la raccolta dei dati personali e della privacy è regolamentata dall'Articolo 13 del Decreto Legislativo del 30 Giugno 2003 numero 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e dal Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation) in vigore dal 25 Maggio 2018.
Per l'informativa completa vi rimandiamo alla pagina Privacy Policy.