I carabinieri di Ragusa e di Santa Croce Camerina hanno dato esecuzione al decreto di sequestro penale preventivo urgente nell’ambito del procedimento penale della Procura della Repubblica di Ragusa sul cosiddetto “caso Randello”. Dai primi di giugno l’attenzione dei carabinieri, prima di Santa Croce, poi anche di Ragusa, s’era concentrata su alcuni manufatti che erano stati posti sulla spiaggia libera di Branco Grande, arenile adiacente la riserva naturale integrale “Cava Randello”, sito d’interesse comunitario. Al primo sopralluogo era stato trovato un cantiere per l’edificazione di uno “chalet” in legno. L’imprenditore incaricato della costruzione è stato denunciato per abuso edilizio e dopo qualche giorno, su ordine del sindaco di Ragusa, la pedana, i muri e tutte le travi e assi in legno presenti erano stati rimossi e asportati. Nel frattempo i carabinieri hanno vagliato tutta la documentazione presentata dal privato, che inizialmente sembrava regolare. Dal conseguente approfondimento, i militari hanno ritenuto che alcune autorizzazioni e convenzioni fossero illegittime, ovvero che il funzionario pubblico che le aveva concesse non avrebbe dovuto farlo. In particolare era stata autorizzata la posa di una pedana sopra la sabbia della duna, nonché autorizzati alcuni veicoli – tra cui un furgone-bar con relativo gruppo elettrogeno a motore benzina – a entrare nel demanio forestale soggetto a tutela. Di ciò è stato informato il Procuratore della Repubblica di Ragusa, dott. Carmelo Petralia, che ha inizialmente delegato l’Arma a perquisire l’ufficio pubblico che aveva concesso le autorizzazioni al privato, e successivamente ha ordinato l’urgente sequestro dell’area occupata dalla passerella, di tutti i “pass” e le chiavi del cancello forestale rilasciati al privato e del camion-bar con relativo generatore. Il tutto è stato sottoposto a sequestro dai carabinieri sabato mattina, eccetto il generatore a benzina che non è stato trovato sul posto… Tre al momento sono indagati, un imprenditore comisano per violazione di una norma penale del testo unico dell’edilizia, e per abuso d’ufficio in concorso il dirigente di un ente locale e il rappresentante legale di una struttura turistico-alberghiera sita nelle campagne del comune di Ragusa. Sul sequestro, c’è una dichiarazione di Sel che ha sin da subito appoggiato la battaglia del Comitato “Randello libera”. “Che ci fosse qualcosa di anomalo sulla spiaggia di Randello – si legge nella nota di Sel – ce ne eravamo accorti e la notizia del sequestro da parte dei Carabinieri di Ragusa e Santa Croce di manufatti, documenti e di un veicolo adesso rende merito all’azione del Comitato in difesa di Randello che da mesi si è impegnato per tutelare una spiaggia che si trova all’interno di un sito di interesse comunitario”. E continua: “Sel Ragusa saluta positivamente l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e degli organi inquirenti”.