Dopo 50 anni di servizio per i giovani di tutta la provincia di Ragusa, il Centro di Formazione professionale salesiano di Ragusa, insieme ai centri salesiani di Gela, Catania e Palermo rischia seriamente di chiudere. E’ di circa 18 milioni di euro il credito vantato dai Salesiani nei confronti della Regione Sicilia che di fatto penalizza fortemente l’attività formativa in favore dei circa 180 minori in obbligo scolastico provenienti da tutti i comuni della provincia di Ragusa. Il credito si è accumulato anche a causa di anni scolastici passati già conclusi, ma che non hanno ancora ricevuto il finanziamento regolarmente deliberato dagli organi regionali. Il personale docente e non docente vanta ormai 27 mesi di stipendi pregressi. I fornitori, giustamente, chiedono insistentemente, quasi giornalmente, di essere pagati dai Salesiani per il costosissimo materiale fornito per le esercitazioni di laboratorio dei ragazzi. Le banche martellano costantemente il Centro salesiano unitamente ai dipendenti: rischia di scomparire, tra l’altro, anche un valido e consolidato mezzo di contrasto all’evasione scolastica oltre a una significativa struttura formativa nel campo dell’industria e dell’artigianato nonchè dei servizi. In Sicilia sono 2.300 gli allievi minori in obbligo scolastico che frequentano i corsi, 300 i dipendenti che rischiano il posto di lavoro.