I segretari di otto circoli del Partito democratico della provincia di Ragusa non riconoscono più titolarità alla segreteri provinciale guidata dal vittoriese giovanni Denaro. Si tratta dei rappresentanti dei circoli “Pippo Tumino” e “Rinascita democratica” del capoluogo, del Pd di Modica e Scicli, del costituendo circolo “John Fitzgerald Kennedy” di Ispica e dei circoli Pd di Monterosso Almo, Giarratana ed “Enrico Berlinguer” di Chiaramonte Gulfi. Tutti si rifanno alle posizioni della senatrice Venerina Padua e in ambito nazionale all’area Renzi e all’area Dem che, alle primarie dello scorso 8 dicembre, hanno fatto risultare quella di Ragusa la provincia più renziana del Mezzogiorno. “La Politica, quella con la P maiuscola – dicono in una nota i rappresentanti degli otto circoli – è la migliore risposta al crescendo di provocazioni interne, culminate con le affermazioni improvvide di un segretario provinciale “dimezzato”, forse eccessivamente nervoso per il clamoroso flop di una festa che dell’Unità aveva solo l’arbitrario ricorso ad un brand storico e prestigioso, nonostante il soccorso di leader privi di attualità. All’arroganza e all’incapacità di confronto democratico, i segretari di otto circoli e la parlamentare nazionale che ha vinto le primarie – si legge in una nota – oppongono il Pd che non condivide una visione del partito ipparino-centrica, che è lontano da pratiche politiche fondate su prevaricazioni, mancato rispetto delle regole, confronto degenerato in scontro fisico e morale”. Gli otto circoli aggiungono: ” Perché Denaro ha affermato “Se ne vada chi dissente” salvo poi fare retromarcia e proporre lo specchietto per le allodole della pacificazione? Inoltre, Denaro, e la sua segreteria, hanno messo in evidenza, come ospite d’onore, il cuperliano Massimo D’Alema trascurando del tutto l’area Renzi, come a volere sottolineare la cuperlianità di questa provincia risultando disconnesso col territorio, quando invece migliaia di elettori l’hanno resa la più renziana del Mezzogiorno. Hanno dunque voluto caratterizzare la festa dell’Unità con una presenza non attuale che è assolutamente minoritaria all’interno del partito nazionale” Gli otto circoli hanno deciso di assumere iniziative politiche autonome “da una segreteria provinciale nella quale non si riconoscono e che ignora la realtà di un partito plurale nelle culture che vi si trovano e dei territori in cui opera, per costituire un riferimento serio ed affidabile degli iscritti, dei militanti, dei cittadini che guardano al Partito Democratico con speranza e fiducia. Gli otto circoli sono sempre disponibili a raggiungere una sintesi politica seria che tenga conto delle pluralità culturali e territoriali del Pd, facendo appello all’unità e alla capacità di condivisione di ognuno”.