La vittima ha 40 anni ed è padre di una bimba di 11. Sabato sera, verso mezzanotte, esce da casa di amici dove era stato a cena con moglie e figlia per tornare presso la sua abitazione. Percorrendo la strada, una via del centro abbastanza trafficata, all’incrocio con via Como è costretto a fermarsi. La strada è interamente occupata da due autovetture ferme, una con due maschi a bordo, l’altra con una donna al volante. Gli occupanti sono intenti a parlarsi attraverso i finestrini. Incuranti di chi sta dietro ad attendere di passare. Rimane in paziente attesa per alcuni minuti, poi accenna un colpo di clacson. Il conducente maschio dell’auto che occupa la carreggiata apre lo sportello e sempre seduto in macchina gli grida “mo frà ta calmari, nun u viri ca staiu parrannu ca mo zita?” Il padre di famiglia gli risponde che vuole solo passare, che continui a parlare quanto vuole, ma che liberi la strada. La ragazza alla guida dell’altra auto che ostruisce il passaggio capisce la situazione, libera la strada e si sposta per far passare l’auto. Il padre di famiglia riprende la marcia ma subito sente uno stridere di Gomme e da dietro gli lampeggia insistentemente un’auto. Si mette da parteper lasciare passare e si accorge che a superarlo è l’energumeno di prima che gli si pone davanti sbarrandogli la strada con l’auto messa di traverso. Da quell’auto scendono in due. Il conducente è minaccioso e l’apostrofa con frasi pesanti, offensive “scinni ca ti sparu n’ta vucca”. Il padre di famiglia scende dall’auto anche lui e riceve due violenti pugni in pieno volto. La bimba intanto è scesa anche lei e vedendo il padre aggredito grida terrorizzata. L’amico dell’aggressore vedendo la bimba gridare si interpone e cerca di farlo calmare. Ma l’aggressore cerca ancora di attaccare e sfiora ancora una volta il viso del 40enne con un pugno. Interviene anche la mamma della bimba che chiede di smetterla, ed è insultata dal ragazzo che viene allontanato a forza dall’amico ma che continua a minacciare “tu finisti i campari pirchì viegnu finu a casa e ti sparu n’ta vucca”. Poi riprende l’auto e va via. La vittima ha sporto denuncia descrivendo l’aggressore. Gli Agenti sulla scorta della descrizione hanno sottoposto alla vittima una serie di foto di pregiudicati. Il vile aggressore è riconosciuto. Si chiama L.M.I. è vittoriese ed ha 24 anni, precedenti penali per rapina, rissa, guida senza patente, destinatario di misure di prevenzione dell’avviso orale del Questore e divieto di ritorno nel comune di Modica, luogo nel quale aveva partecipato nel 2012 ad una rissa. E’ stato denunciato all’Autorità Giudiziaria del capoluogo per lesioni personali. minacce gravi e violenza privata.